Rifiuti, discariche sature: è caos
Le discariche napoletane sono al collasso. Chiaiano è stracolma ed, entro la fine dell'anno, stessa sorte toccherà alla cava Sari di Terzigno. A sollevare il caso sono gli esponenti della Rete Commons di Chiaiano e del presidio permanente antidiscarica che sottolineano le difficoltà che insistono sul sito di sversamento dell'area nord. «I dati forniti dalla Provincia di Napoli che parlano di una capienza di altre 100 mila tonnellate nella discarica napoletana di Chiaiano sono falsi - tuonano gli esponenti del presidio che ieri si sono riuniti in conferenza nella sala multimediale di Palazzo Verdi. «L'incartamento presentato - hanno detto Ivo Poggiani ed Egidio Giordano della Rete Commons - parte dai dati presenti nel piano regionale dei rifiuti la cui bozza è datata 14 marzo 2011. Nella sezione dedicata alla capienza residua delle discariche della Campania per quella di Chiaiano risulta una capienza di 50.000 tonnellate residue con aggiornamento al febbraio 2011». «La documentazione - hanno aggiunto - prosegue con una nota a firma del Presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro che scrive all'assessore all'Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano il 10 febbraio 2011. La nota di Cesaro indica i dati del Servizio Ambiente della Provincia di Napoli. Per la discarica di Chiaiano esiste una capienza complessiva di 700 mila tonnellate, ed al momento - 10 febbraio 2011 - sono state sversate 650.000 tonnellate». «La discarica oramai è satura - hanno quindi affermato Poggiani e Giordano - e il fatto che si sversi ancora significa che i fenomeni di esplosione dei pozzi di percolato peggioreranno perchè la massa dei rifiuti spinge verso il basso comprimendo il biogas e provocando i gayser di percolato. La discarica va chiusa subito, questa la richiesta dei comitati». «Ed è su questo piano che la prossima settimana l'assemblea popolare del Presidio permanente dovrà decidere la data di una grande manifestazione cittadina proprio a Chiaiano per reclamare la chiusura immediata della discarica. Non accetteremo nessun ampliamento, vogliamo che il mostro venga chiuso», continuano Poggiani e Giordano. *** Intanto sempre nel corso della conferenza stampa la Rete Commons ha reso noto che nel mese di agosto i carabinieri del Noe di Napoli hanno ascoltato alcuni attivisti presenti lo scorso 28 luglio quando un gayser di percolato fuoriuscì da un pozzo. «Agli attivisti è stato chiesto di descrivere esattamente cosa hanno visto - prosegue la nota dei comitati - esistono dunque indagini in corso su quello che è avvenuto nel luglio scorso da parte dei Carabinieri». Stessa serie di sfortunati eventi tocca anche al sito di Terzigno, nel Vesuviano, dove vengono trasferite le giacenze napoletane e dove la situazione, nei prossimi mesi, potrebbe precipitare. Ieri il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, sollecitato dalle "mamme vulcaniche' ha effettuato un sopralluogo a cava Sari per verificare la situazione. La delegazione è stata ricevuta dai tecnici della società provinciale Sapna e dell'Asia, la società per l'igiene urbana di Napoli. «Il sopralluogo ha permesso di accertare che - spiega il sindaco Langella - la discarica sarà totalmente satura entro fine anno, così come hanno affermato i tecnici di Sapna e Asia». «Il piano alternativo di smaltimento dei rifiuti - hanno affermato all'unisono il sindaco e la delegazione delle mamme vulcaniche - è stato presentato in Regione da diverso tempo, ma ad oggi alcun provvedimento è stato adottato facendo sì che quanto prima è concretamente ipotizzabile una nuova grave crisi. Quando a breve la discarica Sari sarà piena - hanno aggiunto sindaco e mamme vulcaniche - le amministrazioni provinciale e regionale non potranno assolutamente nascondersi dietro un'emergenza, ampiamente preannunciata, per proporre altre soluzioni pasticciate che creino ulteriore scempio a questo territorio che, è bene ricordarlo, già ampiamente è stato devastato con la presenza della discarica Sari e di altri mini invasi».