«Il governo sblocchi i fondi Fas»
«In tre mesi trascorsi a Palazzo San Giacomo abbiamo dato piena dimostrazione di essere in grado di tenere la città pulita, nonostante contrattempi legati a dibattito politico, pronunciamenti della giustizia amministrativa e rivolte di piazza. Ora il governo faccia la sua parte: sblocchi i 15o milioni di risorse Fas già appostate per il superamento dell'emergenza rifiuti in Campania».
Fa la voce grossa Tommaso Sodano, vicesindaco e "molto competente" assessore all'Ambiente della giunta de Magistris. Sulla «soluzione definitiva» alla crisi ambientale che da 17 anni affligge Napoli ci ha «messo la faccia. Come uomo e come politico». E non poteva essere altrimenti: «Del problema - racconta - mi sono a lungo occupato, come presidente della commissione Ambiente del Senato e come studioso».
Assessore Sodano, tra ricapitalizzazione dell'Asia e nuovi investimenti avete messo in campo un pacchetto di interventi da 58 milioni sul settore. Superare Pemergenza è solo questione di risorse? Direi soprattutto una questione di "qualità della spesa" delle risorse. In 17 anni d'emergenza la Campania ha speso troppo e quasi sempre male. In tempi non sospetti ho denunciato i traffici di chi gettava benzina sul fuoco del-la crisi napoletana, di chi voleva che per strada i cumuli d'immondizia crescessero per impegnare mezzi speciali di raccolta molto costosi. Per non parlare dell'incredibile giro di consulenze che si è alimentato. Noi guardiamo al concreto: bandiamo servizi necessari all'incremento della raccolta porta a porta che per fine 2011 raggiungerà un'utenza complessiva di 325mila abitanti, lavoriamo alla realizzazione di tre impianti di compostaggio, a nuove isole ecologiche e al radicale rinnovamento del parco macchine della nostra municipalizzata. Per ora abbiamo messo sul piatto questi 58 milioni, ma ci servono altre risorse.
Dove prenderle? Su un piano teorico già ci sono. La famosa Legge 1/2ou, ossia il provvedimento di conversione del Dl. 196/2010 sul superamento dell'emergenza, assegnava all'intera regione 150 milioni attinti dal Fondo aree sottoutilizzate di cui almeno 3o milioni a Napoli. Il governo, com'è noto, non si è ancora deciso a sbloccarli. Vedo che il presidente regionale Stefano Caldoro, con il quale in questi mesi è in corso una proficua collaborazione, sta facendo pressioni in questo senso. Mi auguro che a Roma qualcuno si passi la mano sulla coscienza. Ma le risorse potenzialmente a disposizione non finiscono qui: dai 145 milioni di risorse comunitarie bloccate per la procedura di infrazione aperta dall'Ue nei confronti dell'Italia sull'emergenza campana io milioni toccherebbero alla nostra città. Una cifra analoga dovrebbe poi arrivarci anche dalla Legge sulle bonifiche che, in tutto, assegnava alla Campania 28o milioni.
A fare due conti, è come se Napoli disponesse di un "tesoretto" di 50 milioni. Come spenderli? La priorità resta la crescita della raccolta porta a porta. Il fatto che in quartieri ritenuti "difficili" come Scampia si sia raggiunto il 66% è un risultato che ci incoraggia. Per la fine del 2012 contiamo di coprire l'intero territorio.
Lei si oppone alla realizzazione del termovalorizzatore di Napoli Est. Come metterla con la quota di raccolta non riciclabile? Intratteniamo relazioni con società italiane ed estere specializzate nel trattamento a freddo del cosiddetto secco indifferenziato. La sfida è arrivare un giorno a importare le loro tecnologie innovative.