Ma è caos: a differenziata non va

12 settembre 2011 - marot
Fonte: Roma

NAPOLI. La gente vuole la differenziata in tutta la città così come desidera fare il sindaco de Magistris. Ma allo stesso momento la popolazione chiede anche un servizio più attento e adesso le segnalazioni dei cittadini sono visibili a tutti. Ad Asia, infatti, arrivano centinaia di messaggi al giorno da parte degli utenti che utilizzano la pagina su Facebook. Buona parte delle segnalazioni, tuttavia, riguarda la raccolta differenziata, sia quella "porta a porta" che attraverso le isole, su cui diverse persone sembrano avere molto da ridire. Insieme alle richieste di intervento, infatti, vengono spesso allegate delle fotografie in cui si testimonia le veridicità di quanto gli internauti partenopei affermano. Negli ultimi giorni, tuttavia, tante denunce stanno arrivando dalle strade dei Colli Aminei serviti dal servizio "porta a porta" innescato dalla vecchia Amministrazione della Iervolino e che naturalmente continua anche con la Giunta. Le immagini parlano chiaro: i sacchetti con la differenziata formano cumuli di dimensioni abbastanza inquietanti, finendo per circondare i nuovi contenitori installati al posto dei normali cassonetti. Una situazione che naturalmente non può piacere ai residente del rione che per primo e che con molto impegno partì per l'allora progetto sperimentale e che sin dai primi mesi arrivò a percentuali altissime per quanto riguarda il riciclo. Ancora oggi, anche se gli ultimi dati risalgono ormai a giugno, ai Colli Aminei si continua a sfiorare l'80% dei rifiuti separati anche se funziona a corrente alterna, invece, la rimozione. Tuttavia, tra le segnalazioni di inefficienze, ci sono anche ringraziamenti alla partecipata ambientale del Comune che per interventi effettuati subito dopo le denunce sulla pagine del social network a cui si è iscritta la società di Palazzo San Giacomo proprio per interagire con il pubblico. Un'arma a doppio taglio, sicuramente, ma che dimostra lo spirito di trasparenza e di collaborazione voluto dal neopresidente dell'Asia, Rapahel Rossi. Tornando alla questione differenziata, ad ogni modo, numerose lamentele giungono anche a proposito delle isole ecologiche fisse, naturalmente non quelle mobili volute da de Magistris. Anche davanti ai contenitori di plastica, infatti, sono notevoli i cumuli di scarti separati che restano non raccolti per alcuni giorni, formando dunque delle giacenze in strada. Gli utenti segnalano di Facebook particolarmente la situazione di via Veniero a Fuori-grotta, sullo sfondo dell'importante largo Lala, e via Abate Minichini, nella zona di Capodichino dove sembra esserci la distesa di plastica non raccolta più vasta della città e che a colpo d'occhio somiglia pari pari ai cumuli dell'emergenza rifiuti appena superata a metà di agosto. In ogni caso, tra gli utenti, c'è pure chi per questi cumuli non incolpa la partecipata bensì gli stessi napoletani. E tra i messaggi in bacheca si può leggerne uno lampante: «Cominciare ad educare la gente a rispettare gli orari nei quali è consentito il deposito della spazzatura negli appositi cassonetti - dice l'internauta - è una delle cose da cui dover comiciare per sperare di ottenere almeno la metà dei risultati che si prefigge il Comune di Napoli insieme a tutti i cittadini perbene. Bisognerebbe - continua l'utente - punire con salatissime multe coloro che nei pressi dei cassonetti depositano qualsiasi genere di oggetto ingombrante come frigoriferi, water, lavandini o televisori. Questo accade in diversi quartieri e sopratutto in quelli periferici come Scampia, Marianella e Chiaiano dove per certi versi vige ancore "l'anarchia" più totale ed il disfattismo della gente che se ne frega di vedere la propria città più pulita e vivibile. Non so - conclude - se questo problema possa essere risolvibile». Insomma, il lavoro da compiere è ancora tanto.

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