I COMITATI: «TROPPE BUGIE, VOGLIONO AMPLIARE L'INVASO»

Chiaiano, tornano blocchi e tensione

I manifestanti mettono un bus di traverso e paralizzano la circolazione: «È stata realizzata una nuova strada di accesso alla cava, dobbiamo entrare per capire cosa succede». Geyser di percolato, indagine dei carabinieri del Noe
11 settembre 2011 - marot
Fonte: Roma

NAPOLI. Nuovo presidio di protesta a Chiaiano, dove cittadini e comitati sono tornati, l'altra notte, ad alzare un muro umano tra le strade del quartiere. L'ennesimo blocco stradale, insomma, sorto in seguito all'assemblea che si è svolta venerdì sera sui temi delle capacità residue all'interno di cava Cinque Cercole, dei dati Arpac e della Sapna, sulla questione del geyser di percolato su cui stanno indagando i carabinieri del Noe, e soprattutto sulla possibilità di ampliare l'invaso partenopeo in virtù del fatto che malgrado il sito sia saturo non è stata ancora comunicata alcuna data sulla chiusura dell'invaso. Temi caldi, insomma, che hanno fatto spostare il presidio nei pressi della Rotonda Titanic dove è nata la manifestazione che ha bloccato la circolazione dei veicoli. Qui un autobus è stato fatto fermare e mettere di traverso per impedire il passaggio degli altri veicoli. Sul posto sono naturalmente arrivate le forze dell'ordine che hanno provato per l'ennesima volta a mediare su quanto accadeva nella periferia Nord di Napoli. L'obiettivo del presidio permamente era infatti quello di ottenere un nuovo incontro con i vertici della Provincia e della società per i rifiuti, la Sapna, al fine di ottenere chiarimenti in merito alle sorti del Parco delle Colline. Un accordo che è arrivato per i prossimi giorni interrompendo così, dopo qualche ora di tensione, la ribellione della gente. Sul piatto della bilancia, infatti, ci sono soprattutto le indagini effettuate dall'Agenzia regionale per l'Ambiente e dalla Sapna sulla quantità residua di immondizia che la discarica può ancora accogliere. Secondo i dati, infatti, in discarica è possibile il conferimento di circa altre 150mila tonnellate, senza però considerare che esiste l'area sotto sequestro da parte della magistratura. Ai cittadini, inoltre, interessa non poco il tema dell'ampliamento dell'invaso, non previsto dai progetti ufficiali di Palazzo Matteotti riguardanti la discarica ma che a questo punto, dopo le anticipazioni del Roma, paiono ormai alle porte. Un timore che non sembra affatto fantasioso, anzi del tutto legittimo. Soprattutto se si tiene presente che è in via di apertura una nuova strada, che consentirà agli autocompattatori di scaricare i rifiuti senza più passare in via Cupa dei Cani. Un nuovo ingresso per l'invaso, direttamente da Chiaiano, con una strada molto più larga e che arriva fino a Cava Sposito, proprio dove dovrebbe essere allestito il nuovo sito che mira ad allungare di circa due anni la vita della discarica nel verde del quartiere e che attraverso la nuova strada renderebbe molto più agibile agli autocompattatori poter arrivare all'ex poligono per sversare. Ma nell'occhio del ciclone c'è anche l'ormai famoso geyser di percolato filmato dagli attivisti al termine di un'ispezione all'interno dell'invaso. Sul fatto accaduto la Provincia, nonostante le ripetute richieste e secondo i comitati civici, non ha ancora fornito una relazione scritta. Il presidio ha ad ogni modo presentato un esposto alla Procura della Repubblica, che ha acquisito la documentazione e soprattutto il video girato da cittadini e attivisti. Ma per la gente di Chiaiano e Marano la priorita è al momento rappresentata dall'ottenere al più presto che una delegazione di comitati e istituzioni locali abbia nuovamente accesso alla discarica insieme ai tecnici della Sapna per verificare lo stato dei luogo e se ci sono stati cambiamenti recenti che possono fare pensare in maniera più decisa all'ampliamento di cava Cinque Cercole.

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