Ma quant'è economico il treno rifiuti diretto nel Nord Europa

9 settembre 2011 - Giovanni Lepre (Presidente Istituto per la ricerca fiscale)
Fonte: Giornale di Napoli

Per Napoli, questo settembre del 2011 è particolarmente importante, perché dovrebbe portarsi via la monnezza'. Questo è almeno l'auspicio per tanti napoletani di città e, ancor più, di periferia, costretti a convivere con un fenomeno che li riporta a condizioni lontanissime dagli standard europei di civiltà. Entro settembre, secondo gli annunci di Palazzo San Giacomo (speriamo, e non vuole essere ironia ma autentica speranza, che alle promesse e agli enunciati seguano i fatti) dovrebbero partire i primi vagoni di immondizia diretti verso Rotterdam. Più qualche altro indirizzato su qualche regione italiana che abbia deciso di dimostrare un minimo di solidarietà alla Partenope appestata. In attesa di assistere alla nuova liberazione di Napoli, quasi settant'anni dopo le Quattro Giornate, trovo meritevoli di qualche approfondimento alcune rivelazioni fatte nelle scorse settimane dal sindaco de Magistris, e dal vicsindaco Sodano. L'intesa per il trasporto dell'immondizia verso il Nord Europa prevede infatti, stando alle assicurazioni di Palazzo San Giacomo, un costo complessivo inferiore a quello finora sostenuto per portare i rifiuti negli stir! La domanda "dove e come abbiamo vissuto finora" lascia il tempo che trova, ma affiora di continuo alla mente, è impossibile allontanarla. La risposta non la può dare un comune cittadino, e forse non è nemmeno l'aspetto più importante della questione. La priorità, infatti, è cambiare registro, mettendo la parola fine all'epoca degli sprechi incontrollati. Per farlo, volente o nolente, c'è bisogno di più partecipazione da parte della società civile. Non solo per la "monnezza", e non soltanto a Napoli, ma nel Sud e in tutto il Paese. Primi confortanti segnali in tal senso sono venuti dai giovani napoletani, gli 'angeli' che si sono sporcati materialmente le mani, rimuovendo i rifiuti da aree e rioni in cui il fenomeno aveva assunto dimensioni ancora più drammatiche di quelle che quotidianamente abbiamo registrato sotto gli occhi. Ma serve ampliare questa spinta dal basso. Serve ad esempio per controllare il rispetto degli impegni da parte dell'amministrazione comunale sull'intensificazione della differenziata con la raccolta porta a porta. Serve per verificare se le promesse di apertura nel breve termine di impianti di compostaggio verranno mantenute. Se non ci scuoteremo dal sonno, se lasceremo fare, tra qualche anno potremmo trovarci, anche in altri contesti e situazioni, di fronte a nuove clamorose scoperte. Venire a sapere, magari, che la costruzione di un'arteria autostradale importante per lo sviluppo economico del Mezzogiorno richieda più tempi e soldi che la spedizione di una missione su Marte.

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