Romano: differenziata sotto il 35%, verifiche nei Comuni
Incentivi per migliorare il riciclaggio
Pugno duro della Regione contro i comuni poco ricicloni. «Ho scritto ai prefetti affinchè ci sia il monitoraggio dei comuni sotto il 35% di raccolta differenziata (Napoli compresa, ndr), per i quali la legge stabilisce la nomina di un commissariamento ad acta per il sistema», spiega l'assessore regionale all'Ambiente Giovanni Romano. Per quanto riguarda Napoli poi, sottolinea, «il Comune dovrebbe essere in condizione di partire presto con la differenziata». «I comuni devono essere monitorati sotto quest'aspetto», insiste Romano a margine della presentazione del festival dell'ambiente. Dalla Regione, dunque, attenzione affinchè cresca la quantità di raccolta differenziata realizzata, ma allo stesso tempo si sta lavorando anche per migliorarne la qualità. «Stiamo lavorando - ha detto Romano - e sarà pronto entro fine anno, al Piano di riduzione della produzione di rifiuti avendo la Regione Campania aderito ad Agenda 21». Secondo quanto riferito, il Piano regionale prevede «incentivi e sostegno a comunità locali, partendo dai Comuni, ma anche a scuole, mediatori sociali con l'obiettivo di ridurre fino a eliminare l'usa e getta, le bottiglie di plastica, di realizzare la filiera corta per mense scolastiche e aziendali e promuovere la cultura del riutilizzo». Ma l'attenzione è tutto sullo stato attuale degli sversatoi. «Ciò che risulta dalla semplice analisi comparativa non è la capienza reale delle discariche di Terzigno e Chiaiano», riferendosi ai dati Arpac secondo cui le due discariche potrebbero ancora accogliere complessivamente 235mi1a tonnellate di immondizia. «E relativo - spiega - dire che la provincia di Napoli ha ancora più di 200mila tonnellate a disposizione considerato che Chiaiano in gran parte non è utilizzabile perchè sottoposta a sequestro cautelativo, mentre Terzigno, in base a un accordo sottoscritto tra sindaci dell'area e il presidente del Consiglio, accoglie solo il rifiuto tal quale dei 19 comuni dell'area». Ma al momento non ci sarebbero criticità e non si rende necessaria, dunque, per ora, una nuova ordinanza da parte del governatore Caldoro per venire in soccorso a Napoli e Salerno. «Al momento - ha spiegato Romano - non abbiamo avuto da nessuna delle province interessate, Napoli e Salerno, alcuna richiesta di nuove ordinanze perchè ad oggi non c'è lo stato di non autosufficienza dei territori». Secondo quanto riferito dall'assessore regionale, tale situazione è stata determinata sia dagli effetti delle ordinanze precedenti «servite a garantire la gestione quotidiana e a smaltire un pò di quanto accumulato negli impianti», che «dal venire meno del decreto del Governo che consente alle società provinciali di Napoli e Salerno di avere maggiore possibilità di relazione con gli impianti di smaltimento fuori dalla regione Campania». Per quanto riguarda i conferimenti fuori regione, Romano ha ricordato che sono ancora in corso i protocolli con Liguria, Toscana ed Emilia con cui, ha sottolineato, «si sta perfezionando la fase di risottoscrizione, essendo state raggiunte le quantità, ma intanto i flussi continuano». Mentre sono state individuate le cinque aree geografiche che nella provincia di Salerno ospiteranno piccole discariche. Conclude Romano: «Il presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli e il commissario Annunziato Vardè hanno già concordato le aree geografiche in cui realizzare piccole discariche di tipo comprensoriale e ho ragione di credere che entro la metà di ottobre si andrà in gara».