Stop trasferimenti, presto nuovi cumuli

Ancora in ritardo l'organizzazione dei viaggi in nave verso l'Olanda. Senza la solidarietà delle altre province, bloccata dal Tar, la città e l'hinterland sono destinate a soffocare tra l'immondizia non raccolta. Stir già in affanno
6 settembre 2011 - Mariano Rotondo
Fonte: Roma

NAPOLI. Finiti i tempi buoni per la città e l'hinterland che soltanto fino ad oggi a mezzanotte potranno continuare a sversare all'interno degli impianti di Avellino e Caserta. Scade oggi, infatti, l'ultima ordinanza del presidente della Campania, Stefano Caldoro, che da quasi due mesi consente al capoluogo ed a tutto il territorio napoletano di utilizzare i siti della Campania per rimediare agli intoppo negli impianti partenopei. Una procedura emergenziale diventata con il tempo usuale a cui il Tar del Lazio ha messo la parola fine durante la scorsa settimana e che adesso non consentirà, a meno di colpi di scena, a Palazzo Santa Lucia, alcun sostegno per Napoli e Salerno, pure quest'ultima in grosse difficoltà. A provvedimento scaduto restano appena quattro o cinque di autonomia per Napoli che continuerà con un certa serenità a sversare negli Stir di Giugliano, Caivano e Tufino prima che questi tornino di nuovo ad ingolfarsi a causa dell'assenza di invasi in cui depositare la frazione organica e quella secca. Al momento, infatti, l'unica ancora di salvataggio che può parzialmente sostenere Napoli sono i trasferimenti presso l'Emilia Romagna, la Toscana e la Liguria che attraverso l'intervento dell'assessore regionale all'Ambiente, Giovanni Romano, accoglie da qualche settimana pure una parte del tritovagliato prodotto negli ex Cdr. Ma non è sufficiente, poiché la differenza con quanto occorre alla città ed all'hinterland è davvero altra e si riusciva appena a mantenere il fabbisogno utilizzando le discariche di Savi-gnano Irpino, nell'Avellinese, e quella casertana di San Tammaro per ospitare l'immondizia partenopea. Lontani, inoltre, sembrano ancora essere i viaggi della speranza verso i Paesi Bassi in cui i rifiuti dovrebbero arrivare via mare secondo gli accordi chiusi dal sindaco Luigi de Magistris. Di certo, però, gli scafi non verranno caricato nel giro di qualche giorno e quindi si partirebbe soltanto ad emergenza nuovamente viva tra le arterie all'ombra del Vesuvio. Secondo le notizie apprese, infatti, i lavori di allestimento del sito di trasferenza in via Brin - l'area che deve accogliere la spazzatura diretta al porto prima dell'imbarco - non avranno inizio precedentemente al 20 settembre giorno in cui verrà assegnato il bando ad una ditta del settore. Insomma, cominciare ad inviare "monnezza" in Olanda per i primi di ottobre sarebbe già un successo viste le attuali condizioni del piano studiato da Palazzo San Giacomo e che aiuterebbe non poco ad esorcizzare il terrore di nuove emergenze. Quella delle ordinanze del governatore era stata finora la tecnica messa in atto per attendere l'inizio dei viaggi, ma ora è tutto bloccato dall'ultima sentenza del Tar che ha chiesto controlli da parte del Politecnico di Torino per valutare l'effettiva capienza residua delle discariche di Chiaiano e Terzigno, oltre che di Savignano Irpino. Solo al termine delle indagini, l'ultima parola ci sarà il 15 ottobre, si potrà capire se potranno essere emanati ulteriori dispositivi. Ma sino ad allora si rischia di ripiombare nel caos per quanto riguarda il ciclo di smaltimento.

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