Dalla Sicilia altolà ai trasferimenti da Napoli «Per ora nessun accordo»

Discariche non ancora sature, stop a nuove ordinanze

Relazione dell'Arpac al Tar Lazio «Spazio disponibile nei siti di Chiaiano e Terzigno»
1 settembre 2011 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Si allontana la possibilità di una nuova ordinanza Caldoro per inviare i rifiuti di Napoli fuori provincia. Nella relazione dell'Arpac richieste dal Tar del Lazio in risposta al ricorso presentato dalla provincia di Avellino, si evidenzia, infatti, che nelle discariche di Chiaiano e di Terzigno c'e ancora spazio disponibile. Toccherà ora alla SapNa renderlo utilizzabile. Contemporaneamente si allontana anche la possibilità di riprendere i monnezza tour per la Sicilia. «Per il momento i rifiuti campani non arriveranno da noi», spiegano infatti dall'assessorato regionale all'energia siciliano. Un no che potrebbe subire modifiche nelle prossime settimane, quando arriveranno i risultati delle verifiche sugli spazi disponibili nelle discariche dell'isola che, non bisogna dimenticarlo, è a sua volta in emergenza. Per il momento, comunque, i contratti già stipulati dalla Sap-Na e dal consorzio D'Angelo-Profineco resteranno al palo. Nel frattempo la Regione ha dato disposizioni al consorzio di interrompere i rapporti con la Adiletta, la ditta colpita da interdittiva anrimafia e anche con la San Marino, l'altra impresa che lavorava ai trasporti e che risultava legata alla prima e a Le trattative quanto pare gli operatori stanno valutando di gestire eventualmente in proprio anche i mezzi che attraversano la Penisola. Al momento la speranza più concreta per liberare gli stir di Giugliano e Tu-fino dalla frazione umida e permetterne dunque il funzionamento, sono legati alla Puglia. Gli operatori di quella regione non disperano di poter ottenere l'«astensione» dei vertici regionali e poter quindi riprendere i conferimenti interrotti il 1 di luglio quando la sentenza del Tar stabilì che i rifiuti della Campania potevano essere smaltiti in altre regioni solo con il consenso degli amministratori. Sulla vicenda sono poi intervenuti altri due elementi: un decreto del governo che di fatto ribadiva la necessità del nulla osta delle Regioni e la sospensiva del consiglio di Stato alla sentenza del Tar Lazio. II provvedimento legislativo era stato pensato per aiutare la Campania in difficoltà, ma l'opposizione della Lega ad accogliere la spazzatura lo aveva trasformato in un boomerang e perciò è stato abbandonato su un binario morto e non è mai stato convertito in legge: da ieri è decaduto. In teoria, quindi i viaggi della monnezza potrebbero riprendere, ma ovviamente gli operatori restano molto cauti. È per questo che il silenzio-assenso della Puglia potrebbe risultare determinante. Attualmente, infatti, continuano i trasferimenti verso la Toscana, l'Emilia e la Liguria. I contratti già stipulati scadranno nei prossimi mesi, ma non si dispera di rinnovarli. Se si riuscisse a ottenere il trasferimento di altre 500 tonnellate al giorno il sistema potrebbe restare in equilibrio. Altrimenti, in attesa della partenza delle navi dirette in Olanda (quelle programmate dal nuovo consorzio tra Sap-Na e Asia), dal 6 settembre i sacchetti torneranno ad accumularsi. Infatti anche il contratto con la Germania, che sembrava cosa fatta, adesso rischia di sfumare anche se Carlo Giomini, il presidente della Markab che per Partenope Ambiente ha svolto l'intermediazione resta fiducioso: la normativa comunitaria, ci ha chiesto nuova documentazione e integrazioni in tedesco. Parte-nope Ambiente ha firmato un contratto con la Hwg per smaltire la Fut di Caivano in un sito di sversamento, ora le autorità ci chiedono di non mandare tutto in discarica ma di recuperare una parte del materiale e noi stiamo lavorando in questa direzione».

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