Rifiuti, patto tra le Province per evitare la crisi
Una riunione tra governatore e i presidenti delle Province per fare il punto della situazione sui rifiuti. Per spiegare, da parte di Caldoro, la ratio della quinta ordinanza per trasferire verso Caserta e Avellino i rifiuti di Napoli e Salerno. Ma soprattutto una riunione per spronarsi a vicenda e fare ognuno la propria parte per evitare, nelle prossime settimane, una nuova crisi. Ma soprattutto obiettivo del governatore è capire, rispetto al piano firmato Io scorso 4 gennaio a palazzo Chigi, chi non ha fatto sino in fondo la propria parte e partire subito. A cominciare dalla Provincia di Napoli che, verbale alla mano, doveva individuare una nuova discarica da un milione di tonnellate mentre sono solo in fase pro-gettuale un sito nel nolano e l'allargamento dello sversatorio di Terzigno. E così Salerno (che pure scarica ad Avellino e Caserta) che doveva riaprire entro il 30 gennaio scorso la discarica di Macchia Soprana. Ma proprio ieri mattina il presidente della provincia di Salerno Edmondo Cirielli ha dato un colpo d'acceleratore ed ha presentato al commissario per le discariche Nunzio Vardè un elenco di venti cave dismesse da cui scegliere quattro siti, più un sito di trasferenza in costiera amalfitana. «Saranno mini discariche temporanee», assicura l'assessore salernitano Gaetano Fasolino, ieri sera presente all'incontro a palazzo Santa Lucia al posto di Cirielli. E fa due calcoli: «Dovrebbero essere aperte in sei mesi e accogliere cinquanta tonnellate di spazzatura al giorno per tre o quattro anni in attesa della reali77a7ione del termovalorizzatore». Chi rimane sul piede di guerra invece sono i presidenti della Provincia di Avellino e Caserta. E se il centrista Domenico Zinzi si è presentato all'incontro, il collega Cosimo Sibilla ha preferito disertare spedendo a Napoli il direttore generale di Irpinia Ambiente. E lancia strali polemici: «Venerdì è arrivata la richiesta di un incontro - spiega il politico irpino del Pdl - e poche ore dopo ecco la quinta ordinanza per sversare i rifiuti di Napoli e Salerno nella mia provincia. È assurdo contnuare così: io ho rispettato il protocollo firmato a gennaio e continuano gli sversamenti a Savignano Irpino che ha appena 50 giorni di autonomia. Paradossalmente c'è il serio rischio che l'emergenza si sposti in Irpinia». In piedi rimane l'ordinanza della Regione (scade il 6 settembre) per sversare a Caserta e Avellino e la strada che dopo la mezzanotte di stasera si potrà percorrere: scadendo infatti il decreto legge che impediva i trasferimenti da Napoli verso altre regioni senza l'ok dei vertici delle giunte, si ripartirà coni viaggi. Verso la Puglia e la Sicilia. Per ora...