Rifiuti, vertice con le Province in Regione
Emergenza rifiuti, è prevista per oggi, a Palazzo Santa Lucia, una riunione tra i cinque presidenti di Provincia e il governatore della Campania, per fare il punto della situazione. Il summit per cercare di trovare il bandalo della matassa per la questione dei rifiuti napoletani sversati al di fuori della provincia partenopea. Nel frattempo una nuova polemica interessa il Comune e manco a dirlo, riguarda ancora gli inceneritori. "Un inceneritore nel Nord Europa ha maggiore efficienza per-chè produce un recupero nei costi del riscaldamento e dell'energia, un risparmio che non c'è alla luce del consumo eneigetco del Sud dell'Europa e, in particolare, a Napoli dove ci sono 40 giorni di freddo all'anno". Così si è espresso il vicesindaco di Napoli con delega all'Ambiente, Tommaso Sodano (nella foto sotto), commentando la vicenda di Halmstad, città della Svezia che attraverso l'inceneri-tore ridurrà del 20% le bollette a carico degli utenti. "Dal loro punto di vista - aggiunge - c'è una valutazione economica: l 'inceneritore in Nord Europa determina anche minori rischi ambientali, perchè utilizzandolo vengono spente le centrali per il riscaldamento e l'energia elettrica, e si produce acqua calda Ma qui questo bisogno non c'è, e la produzione di energia non soddisferebbe rispetto al consumo energetico che si fa al Sud". Il piano della giunta De Magi-stris, prosegue Sodano, 'punta invece a recuperare il più possibile i materiali, continuando a. farli vivere più volte. Il recupero della carta contribuisce alla riduzione dei cambiamenti climatici che avvengono con la deforestazione, così come si possono recuperare vetro plastiche e alluminio, che è un materiale in esaurimento. Sono due scelte scientifiche e culturali che vanno in netta contrapposizione: noi abbiamo scelto la dferenziata spinta, il trattamento a freddo e la realizzazione di impianti di compostaggio". Intanto, in Campania, un inceneritore c'è già: è l'impianto di Acerra, "che fa della Campania la terza regione d'Italia per volume di rifiuti bruciati, dietro Lombardia ed Emilia Romagna, avanti rispetto al Piemonte e ad altre regioni che spesso danno lezioni alla Campania". L'impianto di Acerra, conclude Sodano, "basta per governare la transizione che porterà a una situazione nella quale potremo fare a meno dell'incenerimento". Il tema dei termovalorizzatori, sottolinea il vicesindaco di Napoli, "viene fiori spesso perchè le lobby dell'incenerimento finanziano studi per dimostrare quanto siano utili, come sia possibile costruirli nel centro delle città. Sono storielle che si sentono continuamente, ma noi pensiamo si possa fare di meglio in una città come Napoli, dove la realizzazione di un impianto nella zona orientale metterebbe in discussione il destino di quell'ara, che prevede la bonifica e la riqualificazione urbana. Le stesse osservazioni che io e la giunta abbiamo mosso al piano regionale sono arrivate anche dall'Unione industriali". Inoltre, aggiunge, 'per mettere infunziono un inceneritore, oltre a una spesa che si aggira sui 450 milioni di euro ci vogliono dai 4 ai 5 anni, un tempo non compatibile con le esigenze che abbiamo oggi. Napoli non può stare 5 anni sotto il ricatto di mafie e camorre che condizionano i trasporti e pretendono l 'uso di determinate discariche". Inoltre, aggiunge, queste lobby hanno spesso occultato i dati delle analisi sulle immissioni in atmosfera e sul destino delle ceneri: nessuno chiede mai dove vadano a finire, se le stiamo conservando per le future generazioni".