Invasi a Casamarciano e Caivano
Cava Sari non chiuderà appena satura. La vita della discarica di Terzigno, infatti, è destinata a continuare ancora per qualche anno, nonostante le zone ancora disponibili dello sversatoio nel Parco nazionale del Vesuvio garantiscano almeno altri dieci mesi di conferimenti da parte dei diciotto Comuni della zona rossa. La buona notizia, tuttavia, è che verrà definitivamente accantonata la prospettiva di richiedere al Governo di rimodulare nuovamente le proposte su cava Vitiello. Il mega-invaso, insomma, non aprirà e nessuno pretenderà che venga fatto il contrario. Ma prima di due anni e mezzo il territorio ai piedi del vulcano avrà ancora bisogno di un sito dove portare i rifiuti solidi urbani ed in cui piazzare il tritovagliato prodotto dagli Stir. Ed ecco che l'unica idea possibile da percorrere è quella di ampliare l'attuale discarica di Terzi-gno, la stessa per cui la zona di via Panoramica a Boscoreale è stata messa a ferro e fuoco lo scorso invemo. La notizia positiva, ad ogni modo, è che nulla cambierà per quanto riguardai Comuni che potranno portare la loro immondizia nella discarica. Fino all'ultimo giorno in cui i compattatori si dirigeranno nel Parco del Vesuvio, non potranno provenire oltre i confini dei diciotto Comuni autorizzati a sversare così come nell'ottica del progetto per le discariche comprensoriali. Ed in questo senso, per allargare la cava, i lavori avranno inizio già il mese prossimo consentendo in tal modo di portare avanti le opere senza avere il fiato sul collo dell'emergenza tra le strade delle città che si servono di Terzigno. Sempre nell'ottica dei siti comprensoriali, inoltre, arrivano altre due novità importanti di discariche di cui l'allestimento comincerà a settembre per terminare le opere - secondo la tabella di marcia - entro un anno. Tutto chiuso per il Nolano, dove un'estenuante trattativa con i sindaci del territorio da una parte ed il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, l'assessore all'Ambiente, Giuseppe Caliendo ed il commissario agli Impianti, Annunziato Vardè, ha portato alla definizione di un'intesa. I Comuni dell'area, infatti, sverseranno il tntovagliato ed il solido urbano nella cava calcarea Olivella, che si trova nel terntorio di Casamarciano pur essendo al limite anche con Nola e Cimitile. Saranno sedici, in questo caso, le amministrazioni e le ditte pubbliche e private che avranno accesso attraverso un codice alla discarica. Le trattative, infatti, sono andate a buon fine quando da Palazzo Matteotti è arrivato lo stop ad alte otto Comuni limitrofi alla zona ma che adesso dovranno trovarsi, dietro le indicazioni della Provincia, un sito in cui smaltire i loro rifiuti. Cava Olivella ha una capacità di circa settecento tonnellate e quindi potrà essere attiva fino a tre anni in considerazione della volontà dei primi cittadini locali di voler alzare prepotentemente la soglia della raccolta differenziata. Novità anche sull'area Nord, dove sarà Caivano, con una cava nel quartiere industriale, ad ospitare il sito comprensoriale.