Rifiuti in altre province, scontro Regione-Comune

Nuova ordinanza, riparte la polemica. Romano: Napoli pulita grazie a noi. Sodano: sbloccate i fondi per gli impianti
28 agosto 2011 - Adolfo Pappalardo
Fonte: Il Mattino

Ordinanza numero cinque per trasferire i rifiuti di Napoli a Caserta ed Avellino. Necessaria se, appena qualche giorno fa, da palazzo santa Lucia era arrivato l'allarme: 4 o 5 giorni al massimo, poi con il ritorno dalle vacanze e conseguente produzione di rifiuti a livelli normali, si ricade nella crisi. Ed ecco ieri la firma del governatore Stefano Caldoro alla nuova ordinanza in vigore dalla mezzanotte di ieri e valida per dieci giorni, sino al sei settembre. Ma sull'atto è botta e risposta a distanza tra l'assessore regionale all'Ambiente Giovanni Romano e il vicesindaco di Napoli, con delega ai rifiuti, Tommaso Sodano. «Un'azione di supplenza alla non autosufficienza di Napoli e la sua provincia», dice il primo; «Le ordinanze sono atti dovuti e il nostro ringraziamento è rivolto agli altri territori», risponde piccato il secondo. Senza contare le proteste dei presidenti delle Province di Caserta ed Avellino, il centrista Domenico Zinzi e Cosimo Sibilia (Pdl), stanchi di dover ancora accogliere nei loro siti i rifiuti di Napoli e Salerno.
Eppure, stavolta, i flussi extraprovinciali sono ridotti. Con la quinta ordinanza, infatti, parliamo di 350mila tonnellate. E, quindi, da Battipaglia (Salerno) saranno inviate ogni giorno 50 tonnellate a Savignano Irpino mentre 300 tonnellate di frazione umida tritovagliata al giorno saranno inviate dagli stir partenopei a San Tammaro (Caserta). Provvedimento tampone in attesa, martedì, della scadenza del decreto legge per trasportare i rifiuti fuori regione. 'Trasferimenti possibili, ma sinora in quantità limitata, solo dopo l'ok dei vertici delle Regioni in base a quell'articolo 1 su cui per tutto il mese di luglio si sono sfidati, per la conversione, il Carroccio e la pattuglia dei deputati campani del Pdl. Impossibile, o quasi, in questi giorni in cui il parlamento è preso dalla conversione in legge della manovra economica, occuparsi della Campania. E decadendo il testo, i trasferimenti saranno di nuovo possibili con accordi singoli tra enti campani e privati. Nel mezzo lo scontro tra palazzo Santa Lucia e palazzo San Giacomo. «L' ordinanza ha garantito l'area napoletana e quella salernitana e consente di contare su città, soprattutto i capoluoghi, sostanzialmente puliti», spiega l'assessore regionale Romano. Poi aggiunge: «Abbiamo ridotto il peso su Avellino confermando gli altri conferimenti. Grazie alle ordinanze, che ricordiamo sono misure straordinarie e temporanee, e agli accordi istituzionali con le altre regioni, si è assicurata una azione di supplenza alla non autosufficienza di Napoli e la sua provincia».
A stretto giro arriva la risposta del vice-sindaco di Napoli Sodano. «L'amministrazione sta lavorando, fin dal suo insediamento, all'autosufficien-za della città in materia di rifiuti. Non a caso abbiamo varato - spiega - un piano di differenziata porta a porta che partirà da settembre e promosso isole mobili ecologiche, stiamo procedendo al trasferimento all'estero dei rifiuti, stiamo allestendo tre siti di trasferenza e stiamo lavorando alla creazione di impianti di compostaggio. In poco più di due mesi abbiamo compiuto scelte e operazioni che negli anni passati non erano mai state fatte». Poi all'indirizzo della Regione: «Le ordinanze sono atti dovuti e il nostro ringraziamento è rivolto agli altri territori che garantiscono la tenuta regionale del sistema. Piuttosto che perdersi in sterili polemiche, sarebbe meglio adoperarsi per lo sblocco dei fondi comunitari utili alla realizzazione di quegli impianti di cui non solo Napoli ma l'intera Regione ha bisogno per uscire dall'emergenza». Subito dopo, tramite nota, ecco la controreplica di Romano: «Ancora una volta la semplice descrizione delle iniziative poste in essere per assicurare risposte possibili ed efficaci vengono lette diversamente dallo spirito di piena collaborazione e solidarietà che anima la Regione». II piano Scattano da stamattina i trasferimenti nelle discariche di Caserta e Avellino

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