Misura anti-crisi, l'immondizia a Caserta e Avellino. Ma è polemica Regione-Comune sui meriti per la città pulita

Rifiuti, Caldoro firma la nuova ordinanza

28 agosto 2011 - Roberto Fuccillo
Fonte: Repubblica Napoli

NUOVA ordinanza sui rifiuti. E nuova guerra di comunicatifra Regione e Comune. Caldoro ha firmato il provvedimento per il trasporto in altre province dei rifiuti di Napoli e di Salerno. Misura richiesta, soprattutto a Napoli, dove si sapeva che, senza il provvedimento, gli ultimi giorni di agosto sarebbero stati a rischio. Sicché Caldoro torna sui suoi passi e prende la decisione che sembrava voler evitare.
SI TRATTA di altri dieci giorni di trasferimenti: 50 tonnellate al giorno da Salerno verso Savignano e 300 da Napoli verso San Tammaro. Provvedimento che tenta un compromesso con la rivolta di Avellino, dove il presidente della Provincia Cosimo Sibilia aveva messo il disco rosso per i rifiuti altrui: ilcarico da sopportare inIrpinia è ridotto dalle precedenti 200 tonnellate a attuali 50. Mentre la casertana san Tammaro scende da 350 a 300. Il tutto con l'impegno implicito a che sia l'ultima volta. Anche la scadenza, il 6 settembre, pare taratasulla speranza che per quella data siano operativi i trasferimenti ad altre regioni, resi possibili dalla non conversione in legge del decreto governativo di fine giugno. Dovrebbero essere tutti soddisfatti (a parte ovviamente le due Province di Avellino e Caserta). Ma invece la Regione ci mette sopra un carico, sotto forma di dichiarazione dell'assessore Giovanni Romano: «L'ordinanza firmata dal presidente Caldoro in queste ore hagarantito, con le precedenti, l'area napoletana e quella salernitana, e consente di contare su città, soprattutto i capoluoghi, sostanzialmente puliti». Insomma, se negli ultimi tempi il sistema ha tenuto è stato grazie al lavoro della Regione. Con il quale «si è assicurata una azione di supplenza alla non autosufficienza di Napoli e la sua provincia». Infine «agli enti locali, ad ognuno per le proprie competenze, il compito di dar seguito finalmente agli impegni assunti con risposte di carattere strutturale e definitive». Concetto chiaro: la Regione il suo l'ha fatto, gli altri ancora no. Unapuntual i zzazione stimolata dalla intervista a «Repubblica» nella quale il sindaco Luigi de Magistris aveva iscritto al suo operato e alla prossima partenza delle navi per l'Olanda la soluzione della crisi. Naturalmente il Comune, che ha insistito per qualche giorno per avere l'ordinanza, non se l'è tenuta. Ecco così ilvicesindaco Tommaso Sodano rispedire l'accusa al mittente: «L'amministrazione di Napoli sta lavorando fin dal suo insediamento all'autosufficienza della città in materia di rifiuti. In poco più di due mesi abbiamo compiuto scelte e operazioni che negli anni passati non erano mai state fatte. Le ordinanze della Regione sono atti dovuti e il nostro ringraziamento è rivolto agli altri territori che garantiscono la tenuta del sistema». Insomma nessun merito della Regione: «Piuttosto che perdersi in sterili polemiche - replica Sodano - sarebbe meglio adoperarsi per lo sblocco dei fondi comunitari per quegli impianti di cui non solo Napoli, ma l'intera Regione, ha bisogno per uscire dall'emergenza». La guerra continua.

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