Rifiuti, Caldoro passa la palla' a Cesaro
Rifiuti, rischio nuova emergenza. Dalla Regione arriva il no ad una nuova ordinanza del governatore campano, Stefano Caldoro così la palla passa alla Provincia di Napoli. Dopo una riunione, ieri, dei tecnici della Regione è arrivata la decisione di non reiterare l'ordinanza che ha finora reso possibile lo sversamento dei rifiuti di Napoli nelle altre province campane. Non sembra ce ne sia, al momento, la necessità né la possibilità visto che i siti visto delle province di Avellino, Benevento e Caserta sono saturi. Il Comune di Napoli sta procedendo alla raccolta dell'immondizia adempiendo al proprio compito, ma adesso c'è il rischio di non sapere dove portare i rifiuti considerando che la Provincia, guidata dal presidente Luigi Cesaro non è uscita dall'impasse legato all'individuazione delle cave dimesse da adibire a discarica. Solo un mese fa, Cesaro aveva annunciato la formalizzazione degli accordi con i sindaci dell'area nolana e vesuviana per la realizzazione di un'impiantistica in grado di rendere le aree autonome in tutte le fasi della gestione del ciclo dei rifiuti. Un accordo improntato per lo più sull'impiantistica che avrebbe reso il ruolo del commissario Annunziato Vardè solo formale. "L'accordo di programma prevede la realizzazione di un'impiantistica che renda le aree autonome in tutte le fasi del ciclo dei rifiuti - spiegò - Cesaro - Parliamo di stir, impianti di compostaggio, raccolta differenziata ma anche di cave adibite a raccogliere rifiuti umidi biostabilizzati adatti alla ricomposizione ambientale. E' chiaro che tale accordo renderebbe solo formale l'intervento del commissario Vardè, che volentieri si limiterebbe a siglare il piano concordato tra le istituzioni ordinarie. Viceversa il commissario alle discariche nominato dal Presidente Caldoro avrebbe dovuto decidere d'imperio l'apertura di discariche per far fronte alle esigenze del medio periodo". Da allora, dopo il sollievo' dovuto alle ordinanza della Regione e alla raccolta più o meno regolare dell'Asia, delle cave non sembra esserci traccia. Si tratta di stringere i denti e sperare che Napoli, in quest'ultima settimana d'agosto non ripiombi nell'emergenza visto che, da settembre inizieranno, secondo quanto anticipato sia dal sindaco Luigi De Magistris che dal suo vice, Tommaso Sodano, i transiti delle navi di rifiuti verso l'estero. Con la scadenza del decreto governativo sui rifiuti, fissato per il prossimo 31, sarà inoltre possibile, grazie alle trattative già avviate in passato, riprendere a sversare anche nelle altre regioni. Tra quelle che, nelle scorse settimane, hanno dato la propria disponibilità ad accogliere i rifiuti campani ci sono la Liguria e l'Emilia Romagna. L'accordo con la prima prevede il via libera ad accogliere 200 tonnellate di rifiuti campani, quantità modificabile non soggetta a vincolo, mentre con la seconda si è stabilita la quantità di circa 5mila tonnellate. L'accordo con l'Emilia e col presidente Vasco Errani, sembra prevedere un impegno di 3 mesi, in cui verrà utilizzato l'impianto di Ostellato, sul territorio di Ferrara, che garantirà il recupero integrale dei rifuti pretrattati derivanti da frazione organica umida. Dai rifiuti trattati sarà ricavato bio-stabilizzato per la copertura delle discariche. Al di là degli accordi, prima che Napoli possa raggiungere la propria autonomia serve che anche la Provincia acceleri i tempi e avvii i lavori atti al riutilizzo delle cave dimesse. *** DISCARICHE SATURE I siti finora utilizzati nelle altre province della Campania per il deposito dei rifiuti di Napoli sono esauriti, tanto da costringere il governatore a non reiterare un'altra ordinanza indispensabile per il conferimento. Tocca alla Provincia di Napoli indicare le aree dove sversare, cosa di cui finora si è guardata bene dal fare.