Rifiuti, il Tar dà ragione a Caldoro
Il governatore Stefano Caldoro si aggiudica l'ennesimo braccio di ferro con le Province di Avellino e Caserta, che si erano rivolte al Tar del Lazio con un ricorso d'urgenza per stoppare l'ultima ordinanza del presidente della Regione che permette di portare l'immondizia del capoluogo campano e di Salerno presso le discariche irpine e di Terra di Lavoro. Il tribunale amministrativo regionale, infatti, con due distinti provvedimenti, ha rigettato le richieste di sospensiva, presentate dalle province di Avellino e Caserta, dell'ordinanza del 12 agosto, firmata dal presidente della Giunta regionale della Campania, Stefano Caldo-ro, con la quale si dispone il trasferimento di rifiuti nelle discariche di San Tammaro, nel Casertano, Savignano Irpino, nell'Avellinese, e presso gli impianti Stir di Pianodardine in Irpinia, Casalduni nel Beneventano e Santa Maria Capua Vetere ancora in provincia di Caserta. L'ordinanza firmata dal numero uno di Palazzo Santa Lucia, dunque, resta in vigore come previsto fino al 22 agosto e soltanto allora si deciderà se preparare un successivo dispositivo per svuotare gli Stir di Tuffino, Giugliano a Caivano nel Napoletano e gli altri impianti di Salerno. I giudici del Tar, inoltre, hanno fissato la trattazione collegiale il prossimo 14 settembre. Intanto, tuttavia, sempre per l'intervento del Tar sono calate le quantità di immondizia tritovagliata che la Regione ha inserito nel dispositivo, passate da quattrocento per ogni sversatoi al giorno, a sole duecentocinquan-ta per un totale di cinquecento tonnellate. Secondo l'Agenzia regionale per l'Ambiente, infatti, i due invasi non possono contenere trasferimenti pari ogni notte ad ottocento tonnellate. Sempre sul fronte Arpac, inoltre, è ormai quasi pronta la relazione sulle indagini richieste per Chiaiano e Terzigno, le discariche napoletane su cui sempre i giudici amministrativi hanno decretato che serve !'indisponibilità dei siti prima di ricorrere in maniera forzata alle discariche delle altre province. Secondo indiscrezioni, tuttavia, pare essere confermata la tesi che vuole Chiaiano ormai alla quasi totale saturazione, mentre cava Sari nel Vesuviano che pure potrebbe accogliere qualche tonnellate in più al giorno, non può invece essere utilizzata a causa della legge dello Stato che permette lo sversamento esclusivamente per i 18 Comuni della zona rossa limitrofi al vulcano. Un nuovo punto a favore di Caldoro, insomma, che allungherà inevitabilmente la scia di ordinanze e di dispositivi di solidarietà verso le discariche di Avellino e Caserta e degli Stir sparsi in tutto il territorio regionale fino a quando Napoli non sarà autonoma.