Il progetto: A S. Agnello, Massa Lubrense e Meta il compost e l'indifferenziata lavorata negli Stir

«Rifiuti nelle cave della Costiera», è subito rivolta

Bozza della Provincia rispedita al mittente dai sindaci: non trasformerete un gioiello in discarica
19 agosto 2011 - Antonino Siniscalchi
Fonte: Il Mattino

SANT'AGNELLO. «La penisola sorrentina deve contribuire alla soluzione dell'emergenza rifiuti, ma non a costo di subire iniziative che rischierebbero di alimentare un vero e proprio disastro ambientale e ledere l'immagine turistica internazionale». Il sindaco di San-t'Agnello, Gian Michele Orlando, si scaglia contro la bozza di programma della pianificazione territoriale dei rifiuti proposta dalla Provincia di Napoli. Un documento in base al quale i comuni costieri dovrebbero accogliere, nelle cave dismesse, non solo il compost prodotto in penisola sorrentina e nelle aree limitrofe, ma anche rifiuti indifferenziati trattati negli impianti Stir. L'iniziativa investirebbe tre dei sei Comuni del comprensorio: Sant'Agnello, dove sono state individuate tre cave; Meta, dove ne sono state localizzate due; Massa Lubrense, che sul suo territorio di cave ne conterebbe addirittura undici. Sul punto dovrà esprimersi il tavolo di concertazione convocato dall'assessore provinciale all'Ambiente, Giuseppe Caliendo, e di cui faranno parte anche i sindaci della costiera. Nel frattempo, i primi cittadini levano gli scudi contro la proposta avanzata dalla Provincia. Secondo Gian Michele Orlando, che chiama in causa anche l'assessore provinciale al Turismo, Pier-giorgio Sagristani ed il consigliere Raffaele Apreda, eletti nel collegio di Sorrento-Capri, «la penisola sorrentina rischia di essere trasformata in una vera e propria discarica, con buona pace di un turismo che vive già gravi difficoltà legate tanto alla crisi economica internazionale quanto al territorio, alla mobilità e all'ambiente». In Comune si rabbrividisce all'idea del viavai di camion carichi di spazzatura lungo la statale sorrentina di per sé fin troppo trafficata e fragile. Ma non finisce qui. «Non si può violentare la naturale vocazione socio-economica del territorio peninsulare mettendone a rischio l'identità turistica», aggiunge Leone Gargiulo, sindaco di Massa Lubrense: «Il nostro Comune è stato insignito della Bandiera Blu anche per l'attenzione dedicata agli aspetti ambientali, non solo in mare, ma anche sulla terraferma. Questa è una realtà d'eccellenza della Campania che dovrebbe essere tutelata e sostenuta, non devastata con decisioni lesive della sua immagine e della sua economia». Opinione condivisa dal sindaco di Meta, Paolo Trapani: «Quella della Provincia è una ipotesi proposta sulla base di una valutazione sommaria e senza nessuna verifica tecnica sul posto - tuona Trapani - Oltretutto, le cave presenti a Meta e nel resto della penisola sorrentina non sono idonee ad ospitare rifiuti». Il perché è presto detto: «Molte - continua il sindaco di Meta - fanno parte di proprietà private e sorgono in zone densamente popolate. Una di esse, in particolare, è posta all'ingresso di Meta: una discarica in quella zona non sarebbe certo un bel biglietto da visita per i turisti che arrivano nella nostra zona». Ma i sindaci hanno degli alleati proprio in Provincia. «Premesso - spiega Piergiorgio Sagrestani, assessore provinciale al Turismo - che per ora si tratta di una bozza sulla quale dovranno pronunciarsi anche i sindaci nell'ambito di un apposito tavolo di concertazione, anch'io ho rappresentato le mie perplessità sull'ipotesi del piano. In quest'ottica sarebbe il caso di prevedere un sub-ambito circoscritto alla penisola sorrentina, ovviamente, salvaguardando le cave che costruiscono parte integrante del territorio», rincara la dose Raffaele Apreda: «Sull'argomento - dice il consigliere dell'Udc - vorrei evidenziare che ho già manifestato le mie perplessità sia al presidente Cesaro che all'assessore Caliendo, presente anche il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo, preannunciando il mio voto contrario, qualora il piano non dovesse recepire una pianificazione che tenga conto delle peculiarità ambientali e l'immagine turistica della penisola sorrentina».

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