Piano rifiuti, dal Comune diciotto no alla Regione

Dossier a Caldoro: puntare di più sulla differenziata. E riparte il braccio di ferro sul termovalorizzatore
18 agosto 2011 - Ciro Pellegrino
Fonte: Il Mattino

Quattordici pagine fitte di argomentazioni e cifre, una ricca bibliografia italiana e straniera: il risultato sono diciotto no al piano rifiuti della Regione Campania che da ieri sono sul tavolo del governatore Stefano Caldoro. Si tratta delle osservazioni della giunta di Luigi De Magistris al piano per il ciclo integrato della spazzatura in Campania. A redigere l'atto, il vicesindaco con delega all'Ambiente Tommaso Sodano. Le osservazioni non sono vincolanti ai fini dell'applicazione del progetto regionale, tuttavia segnano - semmai ve ne fosse ulteriore bisogno - un solco politico netto tra Regione e Comune per quel che riguarda gli scenari possibili per il ciclo dei rifiuti solidi urbani, l'impiantistica di smaltimento da adottare e le potenzialità della raccolta differenziata. Si parte da un dato numerico: il piano regionale ipotizza di inviare agli inceneritori campani (quello di Acerra e quello in nuce a Napoli Est) 1,3 milioni di tonnellate annue di spazzatura. «Circa 50% del totale - scrive Sodano nel documento - con la conseguente localizzazione di un impianto da ben 400mila tonnellate a Napoli che non tróva adeguata giustificazione». Che il punto principale fosse il no al termovalorizzatore previsto nell'area Orientale era prevedibile: «II Comune ha già espresso il suo totale dissenso - si legge nel documento - proponendosi invece di individuare tecnologie per il recupero di materia, recuperando in primis lo scarto della lavorazione delle materie plastiche, che invece questo piano prevede di bruciare integralmente». C'è una visione totalmente diversa delle soluzioni da adottare per il capoluogo campano. «Gli scenari proposti dal piano - continua il vicesindaco - sovradimensionano le quantità di spazzatura da bruciare. E la realizzazione degli inceneritori ha tempi incerti e, comunque, lunghi. Viene poi praticamente fatta passare come dato acquisito la non nocività dell'incenerimento. Come si può, se c'è ancora un dibattito internazionale in corso su questo punto?». No anche per l'utilizzo degli impianti di termovalorizzazione pubblici per trattare «alcuni rifiuti speciali (privati) non pericolosi». Su questo punto, molto delicato, il Comune chiede un approfondimento. De Magistris e i suoi mettono nero su bianco a Caldoro e all'assessore regionale all'Ambiente Giovanni Romano che puntano sul trattamento meccanico a freddo, ritenuto la «tecnologia più adatta per le frazioni secche provenienti dalla differenziata». Già, la differenziata: l'altro insormontabile scoglio tra le posizioni dei due enti. Scrive Palazzo San Giacomo: «Il Comune di Napoli si è impegnato ad estendere il porta a porta a tutta la città». Il risultato però non sarà istantaneo, occorrerà andare per tappe. Le cifre di Sodano nelle osservazioni al piano sono queste: «Coinvolgimento di oltre la metà dei napoletani entro la prima metà del 2012, arrivando per questa parte della popolazione a percentuali di differenziata vicine al 70%». Successivo passo: estendere il porta a porta a tutta la città. Que*sto però «appena si libereranno le risorse necessarie e già previste a finanziamento della legge 1/2011 e nei fondi comunitari». Ed è proprio la percentuale di riciclaggio raggiungibile a Napoli ad essere al centro d'un dibattito iniziato col varo del piano De Magistris-Sodano. Il presidente dell'azienda municipale dei rifiuti, l'Asia, Raphael Rossi rispetto all'argomento ribadisce con chiarezza il suo pensiero, in linea con la mission affidatagli da Palazzo San Giacomo: «Compito della politica è porre gli obiettivi, compito dei tecnici è raggiungerli - afferma -. L'obiettivo elettorale del 70% di raccolta differenziata è quello che ci siamo posti e a cui miriamo». Napoli secondo il manager torinese su quest'ambito va confrontata «con grandi città italiane come Torino (al 42%), Milano (al 36%) e Roma (al 20%)». Per dare il massimo, ci vogliono dipendenti motivati: per questo sulla neonata pagina Facebook dell'Asia il presidente della municipalizzata ha chiesto ai cittadini di segnalare con dovizia di particolari ogni problema e inefficienza anche riguardo ai dipendenti della spa. Ma, avverte, «senza generalizzare».

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