Niente plastica al bar: i clienti si spaccano' sul vecchio' monouso

"Abbiamo ascoltato, abbiamo discusso insieme a comitati, cittadini, professionisti. Questo è il frutto di un lavoro aperto, condiviso e partecipato. Un'avventura bellissima, fatta grazie a voi. Insieme". Così Luigi De Magistris sintetizzava il suo programma a pochi giorni dalla messa in opera della sua legislatura. Un programma partecipato' e di partecipazione' che ha visto il tema dei rifiuti e del rispetto per l'ambiente tra gli argomenti principali della campagna elettorale. De Magistris ha le idee chiare: "Via i bicchieri di plastica dal Comune" è scritto a pagina 4 della sintesi del programma elettorale. Inquinano, aumentano il volume della plastica da smaltire, tutto vero. Ma la difficoltà sta nell'applicare quel punto di programma che è poi diventato delibera comunale. La recente disposizione ha fatto correre ai ripari molti esercenti che si sono dovuti attivare per trovare soluzioni alternative per poter servire le bevande e l'acqua senza ricorrere a contenitori monouso. Con l'ordinanza sindacale 972 del 23 giugno scorso, il sindaco ha fatto divieto (punto 9) ai titolari di esercizi pubblici di utilizzare contenitori monouso e bottiglie di plastica per la somministrazione di acqua e di altre bevande, usando esclusivamente bottiglie di vetro a rendere e contenitori comunque non monouso. In questo ambito si inseriscono i bicchieri di plastica riutilizzabili. Questi bicchieri permettono di servire le bevande all'esterno del locale senza temere le rotture derivanti dai bicchieri di vetro. Tutto questo senza dover rinunciare alla trasparenza ed alla bellezza del vetro. Ma i prodotti innovativi costano troppo e l'incalzante crisi economica spinge molti esercenti ad aggirare l'ostacolo puntando sull'oscurità della sera e i controlli - meno senati - nelle notti d'estate. Accade così che da via Aniello Falcone a via Bausan gli intramontabili baretti frequentati dai giovani possano continuare ad utilizzare i bicchieri in plastica "Molti clienti lamentano che la somministrazione di alcune bevande come birra o superalcolici perda di qualità se servita con bicchieri ricicla-bili - spiega un barman - ma d'altro canto anche l'utilizzo del vetro diventa per noi un aggravio sul bilancio perché ha comportato l'acquisto di numerosi boccali e altre suppellettili, almeno il triplo rispetto all'investimento iniziale. Senza contare la manodopera necessaria per garantire un rapido lavaggio". Insomma i titolari dei bar sollevano il problema: il vetro costa e il monouso riciclabile non è gradito ai clienti. Dunque l'ordinanza sindacale rischia di ripercuotersi sul settore terziario.