Rifiuti, sì alla linea contro le Province

17 agosto 2011 - Mariano Rotondo
Fonte: Roma

Non solo le ordinanze per sversare i rifiuti partenopei e quelli di Salerno nelle discariche delle altre province. Ma passa anche il cosiddetto "emendamento Salvatore" che dà la possibilità alla Regione di imporre agli enti provinciali la modifica del proprio piano rifiuti per far fronte alla non autosufficienza di alcune province. Un regalo per Napoli e Salerno, insomma, contro cui si prevedono nuovi scontri così come con il Tar del Lazio. Il tribunale amministrativo, infatti, nelle scorse settimane è stato chiaro: sarà l'Arpac a decidere se e quanto trito-vagliato potrà partire dal capoluogo campano verso le altre discariche. Un braccio di ferro, dunque, che continua e che vedrà scrivere nuove pagine. È di ieri, infatti, la notizia del nuovo ricorso presentato ai giudici dalla Provincia di Avellino in seguito all'ennesima ordinanza che consente lo sversamento dei rifiuti napoletani presso gli invasi di Savignano Irpino e di San Tammaro, a Caserta. L'amministrazio-ne di Cosimo Si-bilia, infatti, ha presentato ieri il ricorso per difendersi dall'ordinanza, un'opposizione d'urgenza e che quindi verrà discussa già oggi a Roma. Adesso, però, tutto diventa ancora più pericoloso per i territori, poiché attraverso l'emendamento di Gennaro Salvatore del Nuovo Psi si corre il serio rischio che il soccorso al territorio napoletano diventi condizione perenne. Il procedimento di attuazione del provvedimento, che, occorre ricordarlo, fu approvato in consiglio regionale dal centrodestra con il bene placet del'Udc e col voto favorevole anche dell'Idv e di alcuni esponenti irpini, è chiaro. Lo ricorda la citata delibera 402 del 4 agosto scorso: «Qualora il piano d'ambito di una provincia non riesca a garantire il pieno rispetto del principio dell'autosufficienza per fondate e comprovate ragioni oggettive, la Giunta regionale, su motivata richiesta della provincia interessata, acquisito il parere dei competenti organi tecnici e tecnico-sanitari, conferma la effettiva ricorrenza delle ragioni medesime. In tal caso, entro quarantacinque giorni dalla adozione della delibera di Giunta regionale, le altre province procedono alla modifica o alla integrazione dei rispettivi piani d'ambito, al fine di garantire il principio dell'autosufficienza su base regionale e in coerenza con gli indirizzi del piano regionale di gestione dei rifiuti. I provvedimenti relativi devono essere accompagnati da forme di compensazione, definite d'intesa tra le province interessate». Insomma, vista l'impossibilità di procedere con ordinanze temporanee, anche a causa dell'opposizione delle province davanti al Tar, la Regione fa uno scatto in avanti e si prepara a dare concretezza al disegno per evitare nuove sofferenze nel Napoletano e nel Salernitano.

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