Spazzamento, a Napoli servizi garantiti solo in tre quartieri

Strade e marciapiedi invasi dai rifiuti anche davanti al cimitero di Poggioreale
17 agosto 2011 - Giuseppe Crimaldi, Paolo Florio
Fonte: Il Mattino

Esistono due Napoli, due città diverse, che continuano a differenziarsi anche oggi che le tonnellate di rifiuti sono state rimosse dalle strade. Sì, a emergenza ambientale terminata, la linea Maginot tra la Napoli sporca - con marciapiedi lerci e interi quartieri esclusi da ogni forma di spazzamento - e quella pulita e presentabile dei quartieri «buoni» corre a macchia di leopardo, a seconda dei confini delle Municipalità. Vedi alla voce: spazzamento delle strade. Se città modello come Londra, Parigi, Berlino (ma lo è anche Istanbul, e decisamente molto più di Napoli) si distinguono per l'opera virtuosa del continuo spazzamento e lavaggio del manto stradale, il capoluogo campano resta l'ultima vettura del treno europeo. È la nuova criticità, mai sollevata eppure spietatamente concreta: le strade non vengono pulite, lo spazzamento è parziale ed interessa unicamente l'area centrale di Napoli. Seno solo tre Municipalità (Chiaia, Avvocata- M ontecalvario- Pendino e Vomero-Arenella) su dieci a essere coperte dal servizio di pulitura del manto stradale. Così succede che per le vie delle altre sette municipalità la situazione è degradante con interi quartieri sporchi, carte che non vengono raccolte, cartoni lasciati in mezzo al marciapiede, e cittadini costretti a prendere la scopa in mano, improvvisandosi spazzini. Due esempi eclatanti del degrado: Poggioreale e Gianturco. Vergognosa la situazione in via Santa Maria del Pianto, che costeggia il cimitero; un luogo percorso da migliaia di napoletani che vanno a pregare sulla tomba dei loro cari, e che sono costretti a fare lo slalom tra ogni genere di porcheria che marcisce in terra. Con le prossime piogge autunnali, non potrà che andar peggio. Ed è la prima vergogna. Non va meglio a Gianturco: qui, a detta dei residenti, gli operatori ecologici e le spazzatrici meccaniche non si vedono da mesi. E si vede: dalla stazione della metropolitana fino alla sede della Municipalità c'è un lungo cordone di buste di plastica, lattine, cartoni e polvere che si impasta con gli oggetti. Spettacolo angosciante. Ma gli stessi scenari si trovano anche a Marianella, Piscinola, Scampia, Ponticelli, piazza Garibaldi. Eppure l'Asia dovrebbe assicurare il servizio di spazzamento con una copertura totale del Comune di Napoli secondo un programma che prevede frequenze variabili e l'impiego di operatori ecologici affiancati alle macchine spazzatrici. Alla base dei disservizi ci sarebbero il periodo di crisi gestionale di Asia, ma anche un parco automezzi obsoleto. Per adesso però il servizio procede a singhiozzo ed è assicurato come detto solo nella prima, seconda e quinta Municipalità, zone che nel 2009 sono state oggetto di una gara d'appalto vinta dall'impresa privata «Igiene Urbana», che ha firmato un contratto triennale con decorrenza febbraio 2012. Si delinea una netta frattura su Napoli, e sono sempre i quartieri della Napoli bene a cascare bene, con le restanti zone più o meno periferiche sempre più emarginate, e non coperte da un sevizio che l'Asia dovrebbe garantire. Cittadini di serie A, quartieri di serie B? Don Luigi Merola; il parroco anticamorra che oggi presta servizio nella chiesa di via Galileo Ferraris, denuncia l'abbandono e il degrado in cui il quartiere ormai è sprofondato». Come si è arrivati a tanto? Per capirlo occorre fare un passo indietro, tornando a una calda giornata del giugno 2010, quando Claudio Cicatiello venne nominato nuovo presidente dell'Asia (ora è stato sostituito da Rapael Rossi), ad «accoglierlo sulla scrivania» c'era una delibera del Consiglio Comunale che prevedeva la riorganizzazione del servizio di spazza-mento. Un riassetto, però, mai portato avanti: «Il piano di ristrutturazione - spiega Cicatiello - slittò per le vicissitudini legate alla crisi grave dei rifiuti, alla perdita da parte dell'Asia degli Stir, della discarica di Terzigno e della possibilità di costruire l'inceneritore». Ora si attendono risposte immediate dai nuovi vertici di Asia. Anche perché era pronto un piano di spazza-mento che prevedeva più investimenti e un forte incremento della meccanizzazione. Dovrebbero aumentare anche i servizi misti: la spazzatrice meccanica con affianco gli operatori ecologici». Speriamo bene.

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