Rifiuti, accordo Comune-Provincia Nasce un consorzio tra Asìa e Sapna
A settembre partiranno da Napoli le prime navi cariche di rifiuti verso il Nord Europa. Ieri mattina, la giunta comunale di Napoli ha approvato una delibera che 'sancisce' i trasferimenti. Un atto amministrativo e politico che fa seguito al protocollo d'intesa fumato tra l'ente di Palazzo San Giacomo e l'amministrazione provinciale che legittima' un rapporto di collaborazione e 'consortile' tra le aziende partecipate Asia e Sapna per la gestione dei rapporti con i Paesi stranieri che accoglieranno la spazzatura prodotti ogni giorno nel capoluogo campano ma anche quelli accumulati negli Stir. Il rapporto collaborativo viene confermato dal sindaco Luigi De Magi-stris "La decisione della Giunta è il frutto del lavoro e del confronto condotti con la Provincia di Napoli, i dirigenti del Comune di Napoli, l'Autorità Portuale e la Capitaneria di Porto, oltre alla Sapna spa e all'Asia - ha dichiarato il primo cittadino - Il trasporto estero dei rifiuti si svolgerà secondo i principi inderogabili che caratterizzano l'operato di questa amministrazione: trasparenza e pubblicità degli accordi che, anche economicamente, sono stati raggiunti con i soggetti esteri interessati". La Sapna, la società ambientale della Provincia di Napoli, con il supporto della partecipata comunale Asia, coordinerà le operazioni tecniche necessarie per il trasferimento. Il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, e il primo cittadino partenopeo sono convinti che la concertazione istituzionale' consentirà di risolvere l'emergenza rifiuti. Secondo alcune indiscrezioni trapelate da Palazzo San Giacomo e Palazzo Matteotti, tra qualche mese le due aziende partecipate potrebbero rafforzare' la collaborazione istituzionale per individuare una soluzione occupazione per i dipendenti dei consorzi di bacino e i precari del progetto Bros. Dove sarà trasferita l'immondizia napoletana? Le voci sempre più insistenti - oltre che la conferma sull'Olanda -parlano dell'Europa dell'est (Albania, Romania) e di una regione italiana(Sardegna). Il timore è che rendere pubblica la destinazione della spazzatura possa dar luogo a proteste della popolazione interessata. Il silenzio sulla destinazione serve per evitare le speculazioni internazionali che farebbero salire i costi per lo smaltimento. Tra l'altro il mercato è già condizionato dall'attivismo del governo inglese, che non potendo più smaltire nelle discariche, ha deciso di rivolgersi agli impianti esteri di termovalorizzazione. E arrivano le critiche da parte delle associazioni dei consumatori. "Tutta l'immondizia che partirà con le navi sarà bruciata in un termovalorizzatore di un Paese dell'Europa del Nord. E quello di Acerra? — domanda Ciro Monaco responsabile dell'Assoconsum - Forse il "termovalorizzatore" del vicino è sempre più verde? E poi, perché si sbeffeggiava Lettieri in campagna elettorale quando diceva di voler inviare i rifiuti all estero e oggi si propone la stessa cosa?". Si lavora in maniera insistente per provare a limitare nei prossimi giorni l'emergenza più lunga della storia. Intanto ieri sera il governatore della Regione Campania Caldoro non ha più firmato l'ordinanza per trasferire i rifiuti fuori provincia di Napoli. Il dossier sulle cave di Napoli non è ancora pronto dunque potrebbe saltare il principio della somma urgenza'. Non si esclude che il provvedimento potrebbe essere preso nelle prossime ore.