Casalnuovo, voragine «ingoia» camion dei rifiuti Muore l'autista, 2 i feriti

La strada si è aperta per le infiltrazioni d'acqua
11 agosto 2011 - Paolo Picone
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — Un boato nella notte, una brusca frenata, il senso di vuoto, il forte impatto e poi il buio totale. Si è consumato così in pochi istanti il dramma di tre dipendenti della ditta Falzarano, sede nel Sannio, specializzata nella raccolta rifiuti in servizio nel territorio di Casalnuovo di Napoli. L'autocompattatore che stava transitando nella centralissima via Strettole non ha avuto scampo, è stato inghiottito da una voragine che improvvisamente s'è aperta nell'asfalto. Una buca larga una quindicina di metri e profonda venticinque. Il crollo del manto stradale ha provocato anche l'interruzione di energia elettrica, nascondendo la pericolosa minaccia nel buio della notte. Inutile il tentativo di frenata, il mezzo è precipitato al suo interno, causando la morte sul colpo del conducente del mezzo, Raffaele Monda, 43 anni, sposato con due figli e residente a Mariglianella, e ferendo gli altri due operai aggrappati alle apposite sbarre nella parte posteriore. Antonio Siviero, 57 anni, di Casalnuovo, ha riportato ferite e contusioni guaribili in una settimana. Più serie le condizioni dell'altro ferito, Augusto Pellegrino, anche lui 57enne e di Casalnuovo: ha riportato varie fratture e ferite, in particolare alla testa, ed è ricoverato al San Giovanni Bosco di Napoli con prognosi riservata. Il Camion dei rifiuti della ditta Falzarano inghiottoto dalla voragine a Casalnuovo Le operazioni di recupero sono state difficoltose e hanno richiesto l'intervento di due grosse gru. Inoltre, dopo che i primi mezzi di soccorso raggiungevano il luogo dell'incidente, verso le 2,30, la buca si è ampliata di altri 3 metri fino a toccare una vicina proprietà. Per fortuna nessuno tra forze dell'ordine e vigili del fuoco è rimasto coinvolto. Una tragedia che poteva anche avere un bilancio ben più pesante. La voragine in realtà si sarebbe aperta, ma solo in minima parte, pochi minuti prima del passaggio del camion. Il custode di una vicina scuola elementare, Pasquale Corcione, accortosene era sceso in strada ed era anche riuscito a bloccare il traffico e ad avvisare del pericolo: ma il camion della spazzatura, purtroppo, giungeva dal lato opposto rispetto a quello da lui presidiato. Possibile che l'oscurità dovuta all'ora abbia fatto il resto. Quando il camion è transitato sulla buca, la voragine si è ulteriormente ampliata e la strada ha ceduto sotto il peso del mezzo tirando giù con sé anche un palo della illuminazione pubblica. Carabinieri e vigili del fuoco hanno fatto partire la macchina dei soccorsi pochi minuti dopo l'incidente «Una scena impressionante — racconta il tenente Antonio Orlando, comandante facente funzioni della compagnia dei carabinieri di Castello di Cisterna — perché la voragine aveva inghiottito quasi interamente l'automezzo, solo la parte posteriore sporgeva a livello della strada. Personale specializzato dei vigili del fuoco si è calato nella voragine — ricorda Orlando — e poi è sceso anche un medico del 118, per constatare le sue condizioni. Purtroppo ci si è resi conto che l'uomo era già morto, quasi certamente sul colpo». Solo in mattinata, dopo complesse operazioni è stato possibile estrarre il camion e liberare dalle lamiere contorte il cadavere dell'autista. A dramma ormai consumato, per precauzione è stato sgomberato uno stabile con 25 famiglie, poi rientrate dopo qualche ora dopo, allorquando i vigili del fuoco avevano effettuato tutti i controlli del caso. Sull'episodio è stato aperto un fascicolo dal pm della Procura di Nola Claudio Onorati per chiarire le cause che hanno provocato la voragine. Tra le prime ipotesi c'è quella di una perdita della rete idrica sottostante. Rete gestita dalla società privata Gori che «sin dai primi minuti successivi all'incidente — ha fatto sapere in una nota — ha prestato la massima collaborazione alle autorità competenti e alla magistratura al fine di verificare e accertare le cause. La Gori provvederà, quindi, a espletare ogni tipo di indagine utile in tal senso». Risulta, pertanto, prematuro avanzare qualsiasi ipotesi «circa le responsabilità oltre che irrispettoso sia per il dramma vissuto dai familiari delle vittime del lavoro sia per coloro che sono deputati a svolgere le indagini». Certo è che la situazione della rete idrica di Casalnuovo non è certo delle migliori. «Soprattutto negli ultimi tempi —spiega il vicesindaco, Andrea Orefice — abbiamo più volte registrato delle perdite in diversi punti della città. Proprio ieri mattina si stava discutendo di convocare la Gori per concordare un piano di manutenzione della rete idrica in gran parte della città».

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