Comune, mossa anti-inceneritore
Provincia, maretta tra Rispoli e Cesaro: accordo con Palazzo San Giacomo, ma serve Napoli Est. La replica: polemica inutile
Colpo secco contro il termovalorizzatore da parte del Comune. Palazzo San Giacomo punta infatti sul Tmb (la tecnica di trattamento meccanico a freddo) per eliminare quella parte di immondizia che andrebbe invece smaltita con l'utilizzo dell'inceneritore di Napoli. La mossa a sorpresa della Giunta è quindi arrivata ieri, quando il vicesindaco Tommaso Sodano ha chiuso il rapporto di collaborazione tra l'amministrazione partenopea ed il Centro Riciclo Vedelago con cui è stato formalizzato in un protocollo di intesa con il numero uno del Centro, Carla Poli. Con il protocollo, infatti, avvia uno studio preliminare di fattibilità per la realizzazione di un impianto di trattamento meccanico a freddo con annesso impianto di estrusione da collocare sul terntorio di Napoli e favorire l'implementazione dell'utilizzo delle materie di seconda vita nei cicli produttivi propri. Secondo Sodano, infatti, «il centro di Vedelago possiede il know-how necessario a costruire un impianto di trattamento a freddo per valonzzare la frazione residua dei rifiuti o del trattamento dei residui del recupero delle materia plastiche, tanto da essere riconosciuto a livello europeo. Si tratta di un progetto che questa amministrazione reputa necessario per realizzare quella evoluzione ambientale che poggia sulla differenziata e il riciclo dei rifiuti, unica strada per superare l'emergenza senza doversi piegare alla filiera classica discariche-inceneritore che, fino ad oggi, non ha prodotto alcun risultato vero». La sfida alla Regione ed al Governo, insomma, segna un punto di vantaggio per Palazzo San Giacomo che ha anche già pensato ad un piano tempistico. Le attività del rapporto di collaborazione saranno, infatti, così articolate: uno studio dello stato di fatto sulle raccolte differenziate con l'acquisizione ed analisi dei dati di produzione; l'elaborazione del Piano Preventivo dei costi degli interventi e dei benefici derivanti dalla implementazione dello stesso impianto; l'elaborazione del Piano di Gestione Commerciale comprendente l'analisi del mercato per i materiali in entrata ed m uscita; la verifica della possibilità di promuovere attività di ricerca e innovazione coinvolgendo Istituti di Ricerca e Università. E mentre il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, esprime di nuovo soddisfazione per l'accordo con il Comune sull'invio dei nfiuti all'estero, sulla manovra per dire "no" alle canne fumarie, replica il numero uno di Santa Maria la Nova, Luigi Rispoli: «Il protocollo d'intesa per lo smaltimento all'estero - dice - oltre a dare, come dovrebbe essere normale, il mandato alle rispettive partecipate Sapna ed Asia di concludere trattative con Paesi del Nord Europa, contiene, nelle premesse una serie di affermazioni che ci lasciano veramente perplessi. In particolare - prosegue - si richiama il discontinuo funzionamento del ter- movalorizzatore di Acerra - replica subito I'A2A: l'impianto funziona benissimo - e le difficoltà della Regione ad organizzare il conferimento di rifiuti presso impianti delle altre province e si cita come iniziativa di particolare rilievo programmatico la delibera di giunta comunale con cui è stato indicato il metodo per risolvere in via definitiva il problema rifiuti. Delibera che, come tutti sanno, prevede come esclusiva soluzione la raccolta differenziata e la realizzazione dei centri di conferimento ed impianti di compostaggio senza necessità di realizzazione di alcun termovalorizzatore». «Se questa indicata nel protocollo - conclude Rispoli - è la nuova posizione della Provincia sarebbe stato corretto annunciarlo ufficialmente e comunicarlo a chi da anni si sta invece battendo per soluzioni diverse come l'impianto a Napoli Est». Ma Cesaro non ci sta ed accusa Rispoli «di polemiche inutili e dannose»