Botte agli immigrati E giallo, forse c'erano armi improprie

Via Brin, analisi su t-shirt macchiata: è lo spray urticante?

6 agosto 2011
Fonte: Correre del Mezzogiorno

NAPOLI — La maglietta di M. finisce in laboratorio. Con Gennaro Laudiero dell'Usb che nel ciclone delle accuse e controre - pliche comunali sulle presunte violenze sugli immigrati sgomberati da via Brin, sbotta: «Noi non siamo bugiardi, faremo analizzare le macchie trovate su alcune t-shirt in un centro, e allora sapremo con certezza se allo sgombero sono stati usati o no spray urticanti». Spray naturalmente non in dotazione agli uomini della polizia municipale. Le macchie sospette saranno quindi analizzate lunedì prossimo in un laboratorio privato. A promuovere questa iniziativa è l'esponente dell'Unione sindacale di base (Usb): «Siamo stati chiamati bugiardi — insiste Laudiero — mentre abbiamo testimonianze dirette a dimostrazione di ciò che è accaduto, e ora andremo in uno studio di analisi per fornire altre prove». A convincere il sindacalista è stato un altro particolare della convulsa giornata di martedì scorso: «Quando sono andato al posto di polizia municipale di via Poe-rio — aggiunge il rappresentante della Usb — ho visto un immigrato, M., che aveva una sostanza gialla sulla pelle. Annusando il materiale si avvertiva un odore forte e piccante, che bruciava». Sulla vicenda il sindaco Luigi de Magistris era intervenuto chiedendo le prove delle accuse lanciate dalle associazioni antirazziste e dal consigliere comunale Arnaldo Maurino (della sua lista Napoli è tua) e annunciando l'apertura di una indagine interna all'amministrazione. Indagine, dunque, sul blitz della stessa municipale. Intanto nel tardo pomeriggio di ieri i migranti, che nel frattempo continuavano a dormire in strada, sono stati trasferiti nelle due strutture di accoglienza con i furgoni del Comune: 3o sono stati condotti nel dormitorio del centro La Tenda e io a La Palma. Risolto il problema relativo agli orari d'ingresso e di uscita dai centri, la maggior parte dei ragazzi lavora nelle ore notturne o alle prime luci dell'alba: «Col responsabile del centro La Tenda, Antonio Rulli — dice — sia *** mo d'accordo che chi lavora di notte si potrà lasciare il nome quando va via e comunicare l'orario di rientro». Dopo tre giorni passati all'addiaccio, emerge anche la testimonianza dei dipendenti dell'Azienda napoletana di mobilità, che hanno sostenuto gli extracomunitari con acqua e cibo: «Sono brave persone, sono dei lavoratori — sottolinea il coordinatore dello stazionamento dei bus — e abbiamo fatto ciò che potevamo per alleviare la loro situazione che non era più sostenibile». E i giovani, provenienti in buona parte dal Mali, Burkina Faso e Costa d'Avorio, hanno ricambiato la solidarietà degli autisti ripulendo tutto il piazzale invaso dalle brandine e dalle loro borse, prima di andare via. Armati di scope, palette e buste di plastica hanno tirato a lucido il piazzale antistante gli autobus. «Sono qui dal 2001- racconta uno di loro, Y. — e sono sempre stato a Pianura fino a quando ci hanno allontanati e con altri avevamo trovato sistemazione in via Brin. Ho tre figli e ogni mese mando i soldi alla mia famiglia. Ma con la crisi non c'è lavoro e non ho più nemmeno una casa: voglio solo poter fare i soldi per tornare in Africa». Giuseppe Manzo Lo scontro col Comune Laudiero (Usb) sullo spray: «Noi non siamo bugiardi, vogliono prove? Porteremo le analisi di laboratorio»

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