"Sulla costruzione e gestione degli impianti decide la Provincia"

Il Tar del Lazio dice sì all'inceneritore di Napoli

Vince la Regione, rigettati i ricorsi dei Comune
4 agosto 2011 - Cristina Zagaria
Fonte: Repubblica Napoli

RIFIUTI, di nuovo la parola al Tar. La prima sezione del tribunale amministrativo del Lazio rigetta il ricorso presentato dal Comune di Napoli. Il termovalorizzatore di Napoli Est si può fare. Il tribunale boccia l'appello contro le procedure del bando di garaperlarealizzazione dell'impianto presentato dal Comune di Napoli e dall'Asia, contro la Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Commissario straordinario e la Sapna, per l'annullamento della delibera regionale che dispone la revoca, nei confronti del Comune, dell'assegnazione dell'area sulla quale andrà realizzato il termovalorizzatore di Napoli Est e per la gestione dell'impianto. Il ricorso, giudicato «infondato», è stato rigettato. Dopo le due sentenze a raffica sull'ordinanza del governatore per trasferire i rifiuti fuori provincia (una del27luglio e una del 2 agosto), il tribunale amministrativo torna a mettere lo zampino nella disputa tutta politica tra la Regione Campania, che spinge per larealizzazione del sito di incenerimento dei rifiuti, e il Comune che si batte per siti ecocompatibili e di trattamento a freddo dell'immondizia pro *** dotta dalla ritta. E i giudici danno il via libera a Palazzo Santa Lucia. «Alla luce delle leggi attuali in materia di ciclo dei rifiuti, infatti, in base alle quali spetta alle Province gestire gli impianti, e ai Comuni la raccolta e il trasporto, il Comune di Napoli—stabilisce la prima sezione del Tar, presidente Giorgio Giovannini, consigliere relatore Elsa Stanizzi — non può vantare alcuna titolarità di funzioni e competenze in ordine alla costruzione e gestione del termovalorizzatore». A impugnare il bando di gara perla realizzazione dell'inceneritore di Napoli Est era stata la Neam, societàdi scopovaratada Asia, che sosteneva di essere stata estromessa dalla gestione e quindi danneggiata dalla procedura di gara varata dal commissario Carotenuto, nominato dal governatore campano Caldoro, così come previsto dalla legge del gennaio scorso in materia di rifiuti. Successivamente, nel corso della discussione davanti al tribunale amministrativo si è costituito anche il Comune di Napoli, che ha chiesto l'annullamento della delibera con la quale la Regione Campania aveva revocato al Comune il diritto di superficie sull'area in cui realizzare l'impianto. L'area, in base alla delibera regionale dello scorso aprile, saràaffidataalsoggetto che si aggiudicherà la gara unavolta concluse le procedure per l'assegnazione dei lavori. Il ricorso contro la Regione mirava all'annullamento di una delibera della giunta della Regione Campania del 12 aprile di quest'anno con la quale si revocava l'assegnazione al municipio dell'area su cui sorgerà il termovalorizzatore di Napoli Est, nonché di un decreto dellagiunta regionale del 23 febbraio di quest'anno. Secondo il Comune la delibera non era mai stata comunicata e notificata agli uffici. Il Tribunale amministrativo, invece, nelle 50 pagine della sentenza, elenca una serie di atti in cui compare anche la firma di rappresentanti dell'amministrazione. Per i giudici amministrativi, il ricorso è «inconsistente». Lapidario il commento dell'amministratore delegato di Asia, Daniele Fortini. «Le sentenze si rispettano. Ilvero scippo l'ha fatto la legge 1 del 2011 che ha tolto la facoltà al Comune di poter decidere in materia».

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