Blitz in via Brin, tensione in giunta il Comune apre un'inchiesta interna

Dopo lo sgombero il marciapiede diventa dormitorio
4 agosto 2011 - Cristina Zagaria
Fonte: Repubblica Mapoli

IL SINDACO apre un' inchiesta interna sullo sgombero del capannone di via Brin. E mentre il marciapiede di Gianturcositrasformaindormitorioemoschea all'aperto, a Palazzo San Giacomo è bufera. Chi ha dato l'ordine alla polizia municipale di sgomberare il capannone? L'operazione è sfuggita di mano? Secondo fonti di Palazzo San Giacomo, lunedì primo agosto, alle 20.30, il colonnelloAttilioAuricchio capo di gabinetto del sindaco, chiama l'assessore alla Legalità Giuseppe Narducci.
LO INFORMA della necessità di sgomberare il sito di via Brin dagli immigrati per dare finalmente avvio ai lavori per il sito di tra-sferenza peri rifiuti. Pochi minuti dopo lo stesso Auricchio investe il generale Sementadell'inca-rico. Il comandante della polizia municipale alle 22.30 convoca 80 vigili perl'indomani mattina, per «un'operazione riservata». Segue la cronaca: la mattina di martedì 2 agosto, i vigili (senza supporto dei servizi sociali) sgomberano gli immigrati dall'ex autoparco aGianturco. Unovienefermato. Gli immigrati denunciano anche l'uso di spray urticante, che non è in dotazione alla poli-zia municipale. «Mohamed Goumbane ha gli occhi rossi per quello che gli hanno spruzzato, è stato ammanettato e trattato malissimo— conferma Gennaro Laudiro, del sindacato Usb, che sta seguendo in prima linea la vicenda — e nella prima notte fuori dal capannone un ragazzo è inciampato in un paletto ed è caduto. Ha avuto otto punti in testa ed èricoverato in Neurologia al Loreto Mare. La responsabilità è di chi ha effettuato lo sgombero. Bastava aspettare I LETTI Immigrati sui marciapiedi dell'ex autoparco di via Brin scelto dal Comune per il sito di trasferenza un paio di giorni e assicurare un letto a questi ragazzi». Dopo lo sgombero, decine di letti sono stati ammassati sul marciapiede di via Brin, senza acqua potabile e servizi igienici. Una camerata a cielo aperto. Circa 40 immigrati, recitate le ultime preghiere per il Ramadan, si sono addormentati in strada per due notti di seguito. Una bufera doppia: il risvolto sociale dello sgombero e il ruolo della polizia municipale. «E inconcepibile—denunciano Cgil e il Sub — che nella città definita dell'accoglienza prima si facciano gli sgomberi e poi si decidadove mandare a dormire le persone». E Gennaro Martinelli, Fp Cgil: «La polizia municipale ha svolto un compito difficile e non è dotata degli strumenti necessari, questi servizi si affidano alle forze dell'ordine. L'amministrazione ci deve dare delle risposte». Martinelli annuncia «lo stato di agitazione» e che a «tutela del personale, i vigili non eseguiranno più operazioni senza mezzi operativi». «Napoli sarà sempre città dell'accoglienza e dei diritti—interviene diretto il sindaco, Luigi de Magistris — riguardo a quanto accaduto durante il trasferimento degli immigrati dall'autoparco di via Brin, disporrò un'inchiesta interna che chiarisca la successo». Sia ii sisia o che l'assessore alle Politiche sociali Sergio D'Angelo ribadiscono: «Ci faremo comunque carico degli altri 39 immigrati che, mentre si completava il trasferimento, hanno occupato l'edificio di via Brin e che non erano stati censiti». Ieri pomeriggio, però, c'era un incontro tra il Comune e le associazioni per sistemare i 39 immigrati alla "Tenda" della Sanità, ma all'ultimo momento è saltato. Palazzo San Giacomo: "Ci faremo carico degli altri 39 stranieri non censiti"

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