Termovalorizzatore, il Tar boccia il ricorso Asìa

Caldoro: adesso avanti con i lavori. Ma De Magistris insiste: restiamo contrari, non si farà
4 agosto 2011 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Asia non ha assolto agli impegni assunti quando ha sottoscritto l'accordo di programma per la costruzione del termovalorizzatore di Napoli est e nel frattempo le leggi sono cambiate: per questo ha fatto bene il governatore Caldoro a nominare il commissario e questi, a sua volta, ha agito correttamente organizzando la gara per far realizzare l'impianto. Lo ha stabilito il tar del Lazio respingendo il ricorso presentato dalla partecipata del Comune di Napoli e dalla società di scopo da essa formata, la Neam, proprio per realizzare il termovalorizzatore. In giudizio si era costituita anche la stessa amministrazione comunale che si era opposta alla revoca della concessione dei terreni sui quali dovrebbe sorgere l'inceneritore. La sentenza dovrebbe aver messo la parola fine a una vicenda che si trascinava da tempo e ha certamente impresso nuovo vigore al procedimento che di qui al 2016 dovrebbe portare all'apertura del termovalorizzatore. Ora il commissario Alberto Carotenuto potrebbe concedere una nuova proroga alle imprese interessate per evitare che la gara, restata finora su terreno incerto, possa andare deserta. Quella del termovalorizzato-re di Napoli est è una vicenda ricca di colpi di scena. Già nel febbraio 2009 l'allora commissario Bertolaso aveva stipulato con Asia un accordo di programma incaricando l'azienda di progettare, realizzare e gestire l'inceneritore. L'impresa si assunse l'onere di creare una società di scopo (quella che poi sarà chiamata Neam) e di selezionare un socio privato con bando pubblico. Ma nel decreto del novembre 2010 il quadro viene sostanzialmente mutato e al governatore Caldoro viene conferito il potere di nominare un commissario. Il presidente della Regione sceglie il professor Alberto Carotenuto. Responsabile unico del procedimento diventa il professor Giovanni Perillo che è già direttore tecnico della Sapna, la società provinciale alla quale una nuova legge ha già attribuito la responsabilità dell'intero ciclo dei rifiuti. Nell'aprile deil 2011, poi, la giunta regionale revoca al Comune di Napoli la concessioine dei suoli sui quali do.vrebbe sorgere l'impianto eli destina all'impresa che vincerà la gara di appalto. In sostanza Napoli e la sua azienda caos le nuove norme vengono messe ai margini del ciclo dei rifiuti e tutte lie responsabilità, dalla gestione degli impianti all'apertura delle discariche, si concentrano sulla Sapna e sui commissari scelti da Cal-doro. Carotenuto lancia intanto un bando europeo. Rispettando il mandato ricevuto dalla Regione usa lo strumento della concessione: l'impianto sarà realirato da un privato che ne godrà i frutti. Si stabilisce anche la tariffa di conferimento, 93 euro, e la quantità minima garantita 450 mila tonnellate all'anno. Se si fosse seguita l'impostazione precedente, invece, sarebbe stata creata una società pubblico privato e i guadagni sarebbero stati divisi. Il commissario, come da mandato, punta decisamente sul privato ritenendo che la divisione dei guadagni renderebbe l'intervento poco remunerativo facendo rischiare una gara deserta. D'altro canto bisogna ricordare che in consiglio comunale, in quello precedente e in quello attuale, c'è sempre stata una maggioranza contraria al termovalorizzatore e anche per questo Asia non ha mai lanciato il proprio bando. Il tar dopo aver deciso di pronunciarsi direttamente nel merito per evitare di bloccare la gara, ha sottolineato che «Cessata la fase emergenziale è stato ripristinato l'ordinario regime di gestione del ciclo dei rifiuti in Campania... che assegna alla Provincia le funzioni in materia di impiantistica». Un punto fermo difficile da accettare per chi, come il sindaco De Magi-stris, punta all'autonoma gestione non solo della raccolta, ma anche dello smaltimento della spazzatura. E ieri, appena arrivata la sentenza, il primo cittadino ha spiegato: «La sentenza del tar non cambia nulla: questa amministrazione resta contraria alla realizzazione dell'inceneritore a Napoli est. Il comune di Napoli continuerà la battaglia politica e istituzionale per impedire che sia costruito. Stiamo portando avanti un piano ambientale per sminare le motivazioni che spingono a voler proseguire sulla strada delle discariche e dell'incenerimento dei rifiuti questo piano prevede la raccolta differenziata porta a porta e la costruzione di impianti dei compostaggio». Diverso, ovviamente ll parere del governatore. «Aver vinto il ricorso al Tar toglie tutte le parole in più e riconosce la correttezza amministrativa del percorso che abbiamo messo in campo», ha commentato Caldoro.«Questa sentenza - ha aggiunto - fuga ogni dubbio su un iter, previsto da decreti nazionali, che era stato più volte criticato - ha affermato il governatore campano -. Alcune misure non erano facili. E il riconoscimento della serietà, della correttezza e della trasparenza dell'azione della giunta, una cosa di cui sono orgoglioso. È inutile tornare sull'argomento: che il termovalorizzatore serva lo dice l'Europa. Anche quando i rifiuti vanno all'estero si usano quegli impianti».

Powered by PhPeace 2.6.4