Gli attivisti occupano la discarica: «Chiudetela subito»
NAPOLI. Discarica occupata per diverse ore la scorsa notte da parte di comitati e cittadini. Una delegazione del presidio permanente, infatti, si è addentrata all'interno del sito militare svolgendo un'assemblea proprio nell'invaso di cui chiedono con gran forza la chiusura. Un'iniziativa nata dopo l'esplosione del pozzo di percolato della scorsa settimana avvenuto proprio sotto gli occhi dei comitati che avevano appena concluso un sopralluogo nel sito. Continua, dunque, la mobilitazione nell'area Nord contro la discarica. Il Presidio permanente e la Rete Commons hanno indetto, infatti, lunedì sera un'assemblea popolare per chiedere tempi certi per la chiusura della discarica e per fare luce sulla cattiva gestione dello sversatoio. Proprio in questi giorni si è fatta netta la posizione del Comune di Napoli sul futuro del territorio, con il no dell'amministrazione a nuove discariche nella zona. Ma la Provincia di Napoli continua a sostenere che nella discarica di Chiaiano ci sarebbe ancora spazio. Dopo pochi istanti dall'inizio dell'assembela in trecento si sono mossi in corteo verso la discarica. Giunti nei pressi dell'invaso i manifestanti sono corsi verso i cancelli della zona militare che erano semiaperti. Nonostante i tentativi dei militan di opporsi all'invasione, centinaia di persone sono entrate nella zona militare occupandola. «Non esistono zone rosse o zone vietate a Chiaiano, ma solo la determinazione dei cittadini a riprendersi la dignità ed il territorio», ha commentato Antonio Musella della "Rete Commons!". «È stata un'azione simbolica di disobbedienza per dare un segnale chiaro a Provincia e Regione. La discarica di Chiaiano va chiusa», ha proseguito Musella. All'interno della zona militare occupata si è tenuta l'assemblea popolare in cui è stata annunciata la presentazione di un esposto in procura sulla fuoriuscita di percolato della scorsa settimana ed è stata lanciata una mobilitazione per il mese di settembre per chiedere la chiusura della discarica. Soltanto dopo l'arnvo delle forze dell'ordine i manifestanti hanno lasciato la zona militare ntomando in corteo al presidio permanente. «Chiaiano non abbassa la testa e rilancia la mobilitazione - continuano gli attivisti - Accanto all'aumento della raccolta differenziata che nei prossimi sei mesi vedrà circa la metà della città passare al "porta a porta" ora serve una mobilitazione dal basso per ridare dignità a Chiaiano ed all'area Nord. A settembre saremo in tanti davanti a questi cancelli per imporre la chiusura dal basso ed un piano di riqualificazione della zona di Chiaiano»