"Trasferimenti illegittimi" ma il Tar non li blocca
I TRASFERIMENTI di rifiuti di Napoli nella discariche di Avellino e Caserta possono proseguire. Ma sono illegittimi senza l'attestazione dell'Arpac Campania sullo stato delle discariche di Terzigno e Chiaiano. Il presidente del Tar, Giorgio Giovannini, accoglie l'ultimo ricorso presentato dalla Provincia di Avellino contro l'ordinanza del presidente della Regione, Stefano Caldo-ro, che autorizza i trasferimenti di rifiuti nelle discariche di Savi-gnano Irpino (Avellino) e San Tammaro (Caserta) e che scade il 9 agosto. Non ferma i trasferimenti, vista la delicatezza della situazione, ma mette paletti ancom più definiti. «Il Tribunale amministrativo — commenta il presidente della Provincia Cosimo Sibilia— sulla scia della sentenza della scorsa settimana, ordina alla Regione che sia l'Arpac a certificare che quelle discariche siano sature e non laSapnacosi come dichiarato nel provvedimento del governatore». Il Tar nel decreto sotto-linea anche la necessità che «siano indicate e documentate le iniziative in atto per arrivare alla gestione ordinaria dei rifiuti». Documentazione dapresentare per l'udienza del 31 agosto. «Il presidente del Tar — afferma l'awocato Giancarlo Viglione, legale della Provincia di Avellino — ha bloccato l'uso strumentale e sistematico dei provvedimenti straordinari. È unavittoriadel diritto a salvaguardia del territorio. Oggi il presidente del Tar pone due principi: gli organismitecnici competenti devono attestare l'inidoneità delle discariche della provincia di Napoli; le ordinanze sono provvedimenti eccezionali». «La Provincia di Avellino—conclude Sibilla—attende che al massimo domani l'Arpac prowedaallaverificadellediscariche di Terzigno e di Chiaiano». Intanto oggi la Terza sezione del Tar del Lazio depositerà la sentenza sul ricorso contro la procedura di gara per il termovalorizzatore alla periferia est di Napoli. Il ricorso era stato presentato dalla Neam, società di scopo varata da Asia. Davanti al Tarsi è costituito anche il Comune che ha chiesto l'annullamento della delibera regionale di assegnazione dei terreni. La sentenza è cruciale nella disputa tra Regione e Comune sul termovalorizzatore. Lo stesso ministro Prestigiacomo lo scorso 29 luglio ha detto: «Aspettiamo gli esiti della sentenza poi valutiamo».