Giacenze sotto quota mille. Ma c'è lo stop di Benevento
Continua il recupero delle giacenze, ieri per la prima volta sotto «quota mille» in città. Lunedì sono state infatti 1500 le tonnellate di rifiuti provenienti da Napoli che è stato possibile conferire agli impianti in base ai dispositivi dell'Ufficio flussi della Regione Campania. Ieri altre 1300 tonnellate, con ulteriori recuperi sulle giacenze. Crescono anche i conferimenti dei comuni della provincia: 500 tonnellate in più rispetto alla produzione, ossia 2300 rispetto alle 1800 prodotte. E si registra un miglioramento anche nel comune di Giugliano, l'unico in cui permanevano difficoltà: ieri sono state avviate a smaltimento 210 tonnellate. Le giacenze si stimano quindi intorno alle 600 tonnellate. In nessun altro comune della provincia risultano giacenze in strada. E, decisioni del Tar a parte, prosegue la solidarietà da parte delle altre province campane. In particolare, i recuperi a Napoli sono dovuti ai trasferimenti agli Stir di Casalduni e Santa Maria Capua Vetere, mentre il miglioramento in provincia si deve anche ai trasferimenti allo Stir di Piano-dardine. Inoltre continuano i trasferimenti extraregionali: quotidianamente 300 tonnellate vengono inviate in Toscana, 100 in Emilia e 200 direttamente dal sito di via delle Brecce in Liguria. Complessivamente, nel mese di luglio, da quando sono partiti i nulla osta delle regioni e gli accordi con la Campania, sono state conferite nelle 3 regioni, circa 5200 tonnellate. Ma mentre il Tar sblocca i trasferimenti fuori provincia per un'altra settimana, c'è Benevento che frena. «Non è possibile accettare un conferimento di rifiuti urbani indifferenziati, dall'i all'8 agosto, di 100 tonnellate giornaliere presso lo Stir di Casalduni». Ecco quanto ha comunicato per iscritto l'assessore all'ambiente della Provincia di Benevento, Gianluca Aceto, al responsabile della Programmazione dei flussi rifiuti in Regione Campania, Raimondo Santacroce, che aveva disposto un provvedimento in tale senso. Aceto ha spiegato che «la disposizione regionale non può essere attuata per la inevitabile ed insostenibile ripercussione negativa che il trattamento di tali rifiuti presso lo Stir avrebbe sulla discarica di Sant'ArcangeloTrimonte (destinata a sua volta a ricevere il rifiuto in uscita dallo Stir)». L'assessore provinciale, inoltre, «considerata la attuale situazione di estrema criticità della discarica di Sant'Arcangelo Trimonte», ha fatto presente alla Regione Campania «la necessità urgente di rimodulare anche l'ordinario piano di conferimenti interprovinciali già concordato, allo scopo di diminuire il carico quotidiano per la suddetta discarica».