Rifiuti, nuove polemiche dopo la marcia
Si avvicina l'apertura della prima vasca della discarica di Pustarza. Tra due settimane i primi compattatori dovrebbero varcare i cancelli del nuovo sversatoio. Entro dieci, quindici giorni, il 70% della prima vasca sarà pronto per i conferimenti. Bisogna ancora completare gli strati drenanti e realizzare una serie di opere accessorie come la viabilità, una parte della recinzione, l'impianto fognante. Bisognerà provvedere allo spostamento dell'acquedotto, che transita sotto il corpo della discarica. I rilievi effettuati nella zona tra la strada ed il vecchio sversatoio hanno evidenziato la presenza di rifiuti. Per questo, è stato prospettato lo spostamento a monte della strada. Le opere richiederanno alcuni giorni di lavoro. Ma l'avvio dei conferimenti è imminente. Tanto che il commissariato ha già emesso l'ordinanza per l'affidamento della gestione dell'impianto al Cosmari Av2, con la prescrizione di avvalersi, in via temporanea, dei servizi della ditta impegnata nella realizzazione della discarica. Il consorzio avrà la gestione amministrativa, la Ibi quella concreta, con la pesa, la registrazione, lo sversamento, l'abbancamento e, a fine di ogni giornata, la copertura dei rifiuti conferiti. L'affidamento alla ditta napoletana deriverebbe dalla necessità di non interferire con la prosecuzione dei lavori. Intanto, non si spengono gli echi della manifestazione tenutasi sabato ad Avellino. «Credo - spiega il sindaco di Savignano Ciasullo - che si poteva meglio coordinare l'iniziativa dando il giusto peso alla posizione di Savignano che tutti danno quasi per scontato come unica soluzione, tacitamente voluta anche per allontanare il problema da altre zone». Ciasullo ci tiene a sottolineare che «nei nostri confronti non c'è mai stata grossa solidarietà da parte di istituzioni e politici della provincia». Nel frattempo, il sindaco di Bisaccia Arminio non nasconde rammarico per la scarsa partecipazione alla manifestazione di sabato. «Non è stata un flop - evidenzia - perché ricca di presenze significative di enti, associazioni, istituzioni, politici. La scarsa partecipazione popolare è dovuta alla mancanza di forti sollecitazioni da parte delle municipalità che hanno inteso rappresentare la propria solidarietà attraverso la partecipazione dei sindaci».