«Topi a mare? Abbiamo visto solo monnezza»
Per arrivare alla piccola insenatura e al bagnasciuga, proprio sotto il costone di tufo, bisogna affrontare una piccola scaletta di pietra. Ihipossibile, quindi, non vedere quel grosso cartellone giallo, che impone il divieto di balneazione. A caratteri molto grossi e in stampatello c'è, infatti scritto: «Attenzione pericolo» e poi c'è anche specificato che: «lo specchio acqueo e l'area demaniale sono interdetti e trasgressori saranno puniti a nonna di legge». Nessuno però si cura del divieto, anzi. Dalla mattina fino al tardo pomeriggio nel piccolo specchio di mare tra Nisida e Coroglio, ai piedi del costone del Virgiliano, è un continuo viavai di gente, con la pelle ornai bruciata dal sole. Molti sono anziani, uomini e donne, habitué da decenni di quella spiaggia. Ma ci sono anche gruppi di giovani che, tra una risata e un commento, si abbronzano stesi sui muretti da cui spunta la spazzatora, non raccolta da giorni. «Ma quali topi! Noi veniamo tutti i giorni qui e non abbiamo visto nessun topo, solo monnezza». Annuisce un vecchio dalla pelle rugosa e nera: «Sono un vecchio sommozzatore - dice - e conosco palmo a palmo tuttalacosta: dal molo Luise fino a qui, e vi dico che questo pezzo di mare è più pulito di tanti altri. Solo che ha un difetto: non si paga per fare il bagno e quindi non conviene a nessuno che noi stiamo qui». Una donna annuisce mentre raccoglie le sue cose per andare via, ma poi, fiera di se stessa, mostra come un trofeo un sacchetto di plastica, pieno dei residui del suo pranzo, di qualche lattina vuota, di un pacchetto di sigarette finite e relative cicche spente. «Se tutti facessero come me, portandosi via i rifiuti e non lasciandoli a terra, non ci sarebbero quei cumuli di schifene che ci stanno lldietro» dice, indicando i sacchetti puzzolenti po:.g ati accanto a un cassonetto strapieno, a pochi passi dal porticciolo. Delle carcasse di topi e delle fogne rotte con conseguenti liquamisversad in mare, non sanno nulla nemmeno alcuni ragazzi che, tra un tuffo e l'altro, placano l'arsura ingurgitando lattine di Coca Cola e Fanta. Stesso discorso anche per molte famiglie, armate di ombrelloni e masserizie che hanno scelto per le loro vacanze estive, questa spiaggetta sotto il costone su cui trone v iano numerosi cartelli di divieto di balnearione. Mentre le mamme sono stese ai sole i loro bambini giocano a cavalcioni con il grosso tubo fognario nero, che spunta, come un cannone arrugginito, proprio in riva al mare. «Credetemi questo mare è di sicuro più pulito di quello di Licola e Varcaturo» dice un giovane uomo asciugandosi dopo essere uscito dall'acqua. «Vengo qui con mia moglie e mia figlia da Afragola, dove abitiamo anche se io sono di Fuorigrotta, per fare un bagno senza dover pagare niente. Sono disoccupato e non posso permettermi una vera vacanza. Ma, a parte questo, non farei bagnare mia figlia se il mare non mi sembrasse pulito - conclude - Anzi qui ho preso anche delle cozze che mangeremo questa sera a casa». Poco più in là c'è un vecchio, l'unico che interrogato, ha ammesso di aver sentito che erano state ritrovate ri alcune carcasse di topi. «Ma la colpa è delle fogne - spiega -dalàsono arrivati i topi, dopo che avevano apertole paratie. Piuttosto - aggiunge - perché nessuno viene a pulire dai rifiuti la spiaggia?. Qui non si vede mai nessuno, tranne quando vengono a cacciare i bagnanti». «Tempo fa - racconta un'anziana con un enorme cappello di paglia - qui c'erano quelli che affittavano ombrelloni e sedie. Avevano pure i bagni e qualcosa da bere, ma li hanno cacciati perché erano abusivi». Poche decine di metri più in là un vecchio con un rastrello raccoglie cartacce e sacchetti: «altrimenti finiscono in mare» spiega, poi però non avendo dove depositarli li butta in una piccola barca abbandonata alle sue spalle già piena di ogni tipo di monnezza. Le vacanze a costo zero «Veniamo da molti anni se pensassimo che fa male non porteremmo i bambini»