Rifiuti all'estero, scatta il piano Nord Europa

Intesa De Magistris-Cesaro sui fondi per l'operazione. Trattative avviate con Olanda e Norvegia
2 agosto 2011 - Marco Tortello
Fonte: Il Mattino

Al tavolo il sindaco De Magistris e il presidente della Provincia Cesaro. Riunione operativa per i trasferimenti all'estero dei rifiuti. II Comune sa dove mandarli, trattative avviatissime con Norvegia e Olanda. Manca la richiesta ufficiale - via Regione - per far partire il piano, ma soprattutto mancava la copertura finanziaria per garantire l'operazione di «alleggerimento» delle giacenze che continueranno a tormentare la città in attesa dell'annunciato incremento della differenziata (da settembre) e degli impianti di compostaggio. Intesa siglata, la Provincia interverrà finanziariamente, per quello che sono le proprie competenze, per consentire i trasferimenti, con ogni probabilità in nave, nei paesi del Nord Europa. «Pagheremo meno di quanto costa trasferire i rifiuti nelle regioni italiane», ha ribadito ieri sera a La7 il sindaco. Insomma De Magi-stris stringe i tempi, procede la collaborazione istituzionale. Che poi è la stessa che vorrebbe il governatore Stefano Caldoro sul fronte della realizzazione del termovalorizzatore di Napoli. Ieri, via chat con i cittadini, l'ultimo appello: «In tutta Europa - ha detto il governatore della Campania - non esiste un impianto finale che non sia il termovalorizzatore. Sui rifiuti è necessario mettere da parte le posizioni ideologiche perché occorre fornire risposte strutturali ai cittadini, cosa che non è avvenuta negli ultimi vent'anni. Il Comune ci dica quali sono le alternative sul fronte dell'impiantistica che deve chiudere il ciclo». Una frecciata al sindaco, che continua a puntare tutto su differenziata, com postaggi e gassificatore, e che è irremovibile nel suo no all'impianto previsto da un decreto legge a Napoli est. Per ora la realizzazione è ancora bloccata dal ricorso al Tar sulla gara presentato da Asia. A Salerno qualcosa si muove, ma i tempi per il superamento degli ostacoli politici e burocratici sono lunghi per entrambe le città. Senza considerare per se si partisse domani mattina con i lavori occorrerebbero oltre tre anni per arrivare al primo collaudo. Intanto, sul campo, situazione di stallo. Le giacenze non diminuiscono, ma nemmeno aumentano. Inizia a produrre i primi effetti positivi l'ordinanza emessa sabato scorso dal governatoreCaldoro, che consente di trasferire fuori dalla provincia di Napoli i riLe rotte fiuti del capoluogo campano. Ieri le giacenze cittadine, secondo l'Asia (società che gestisce la raccolta a Napoli), erano di circa mille tonnellate, praticamente stabili. Nei due impianti di Savignano Irpino (Avellino) e San Tammaro (Caserta) - interessati dal provvedimento regionale - secondo l'Ufficio Flussi della Regione, sono state sversate circa 800 tonnellate di frazione umida tritovagliata proveniente dagli impianti stir del territorio della provincia di Napoli, ormai vicini alla saturazione.Ulterio- re sollievo giunge dalla ripresa dei trasferimenti extraregionali, verso la Ligu *** ria, che consentiranno di svuotare il sitodi trasferenza napoletano dell'ex Icm.' Il provvedimento' di Caldo-' ro, comunque, ha prodotto le irritate reazioni delle Province di Avellino e Caserta: entrambi i presidenti, Sibilia e Zinzi, hanno presentato ricorso al Tar. E oggi i legali della Regione sono stati convocati dal presidente del Tar del Lazio, anche perchési tratta della terza volta che su un'ordinanza della Regione scatta il ricorso. I timorimanifestati dalle Province di Avellino e Caserta riguardano la capacità dei due impianti: in sostanza, sostengono i presidenti Sibilia e Zinzi, per assecondare le necessità di Napoli, le discariche finiranno per riempirsi e, entro due mesi, «anche la terza vasca di Pustarza sarà colma. Da quel momento in avanti, anche la provincia di Avellino dovrà fare i conti con l'emergenza, non sapendo dove smaltire i propri rifiuti».

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