Scoppia fogna, topi morti in spiaggia
NAPOLI. Esplode una fogna in mare e sulla spiaggia e nelle acque finiscono rifiuti solidi urbani e soprattutto carcasse di ratti. Una scoperta inquietante e nauseabonda, dunque, per i bagnanti tra Bagnoli e Posillipo che ieri non hanno quindi potuto sfruttare la domenica festiva per i tuffi in mare e la tintarella. Davanti ad uno scenario simile, dove i grossi topi morti galleggiavano tra le onde oltre ad essere sul bagnasciuga, sarebbe stato davvero difficile riuscire ad immergersi nelle acque. Ritto è capitato per un incidente avvenuto nelle prime ore del mattino di ieri, quando per motivi tuttora da accertare è appunto esplosa la condotta fognaria nella zona di Nisida. Lo scoppio ha dunque provocato la fuoriuscita di liquami, di immondizia, e soprattutto delle "bestiole" morte che giacevano all'interno delle fogne. Sul posto, per verificare la raccapricciante scoperta di alcuni cittadini, è arrivata la Capitaneria di Porto che ha accertato la verità dei fatti. Una squadra del nucleo ambientale è immediatamente intervenuta sul posto per bonificare l'area, raccogliendo i rifiuti che si erano riversati in mare ed anche i ratti morti. Da un comunicato della Guardia costiera, inoltre, si apprende che gli uomini in divisa hanno portato a termine questa operazione «in condizioni ambientali difficilissime». Un episodio da choc, insomma, anche per chi è abituato ai reati ed ai crimini del mare e che ieri si è trovato nelle tremenda condizione di imbattersi in dozzine di ratti morti e putrefatti che hanno invaso spiaggia e mare. Motivo per cui è stato sconsigliato il bagno in mare ai vacanzieri fino a Posillipo. L'invito è arrivato direttamente dagli uomini a bordo della motovedetta della Capitaneria di Porto dopo aver "ripulito" lo specchio d'acqua dove è esplosa la condotta fognaria, hanno prelevato un campione d'acqua allo scopo di esaminarlo per indagare a fondo sulla natura della possibile contaminazione. Di pari passo anche i controlli del Comune con l'assessore ai Beni Comuni, Alberto Lucarelli, che ha incaricato i tecnici del suo staff di avviare tutti gli esami possibili per appurare la natura dell'incidente, la cause e soprattutto alla scopo di valutare l'avvelenamento delle acque in seguito all'orribile esplosione in mare. D'altro canto anche gli uomini della Guardia Costiera hanno aperto un'indagine per per trovare eventuali responsabili di un'esplosione che potrebbe avere ulteriormente ammorbato il mare partenopeo, portando agenti inquinati anche nella zona di Posillipo tra i pochi spazi di mare cittadini a poter ancora essere balneabili dopo i tanti stop ai tuffi.