«Bossi offende? Fermeremo i rifiuti del Nord»
L'orgoglio, anche volgare, della Lega sa esprimersi al meglio soprattutto quando deve dare mazzate al Sud. Un alleato ingombrante per il Pdl meridionale che di fronte alle sparate del Senatùr non può che immaginare ritorsioni sul filo della legge. L'ultima offesa di Bossi alla festa padana di Concorezzo, dalle parti di Monza Capitale, è all'altezza dei gusti della base, i pontidiani che si cingono di elmi cornuti. «l rifiuti di Napoli?» ha gridato, per quello che poteva, il capo carismatico del Carroccio. «Glieli abbiamo messi in quel posto». Un buco che non è propriamente un sito, insomma. Si potrebbe archiviarla nella gonfia cartella delle intemperanze del secessionismo becero dello Sprofondo Nord. Ma il primo a non stare al gioco della rassegnazione è proprio il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, che a fatica lavora a un'entente cordiale con il sindaco Luigi de Magistris, nonostante le divergenze, per uscire allontanare il blob fetoso dalle strade di Napoli e provincia. «Stiamo studiando» commenta «come bloccare i rifiuti industriali che dal Nord continuano ad arrivare al Sud. E la prima risposta alla mancanza di reciprocità». tin provvedimento che potrebbe avere contraccolpi molesti per l'economia del Nord. E aggiunge la stoccata al passato bassoliniano: «Ma Bossi non ha torto sulle responsabilità dei vecchi amministratori». Quindi il governatore firma anche la terza ordinanza consecutiva per permettere lo smaltimento della frazione umida che ingombra gli impianti della provincia di Napoli nelle discariche di Avellino e Caserta. Un provvedimento necessario: l'intasamento degli impianti di tritovagliatura rischiava di bloccare la raccolta e di far invadere dai rifiuti le strade della provincia ancora una volta. La decisione del governatore e dell'assessore all'ambiente Giovanni Romano è arrivata inattesa: venerdì, infatti, il Tar del Lazio aveva dato ragione alla provincia di Avellino. In cosa si concretizzeranno le contromisure antileghiste lo spiega l'assessore regionale Giovanni Romano cheannuncia una serie di ispezioni nei siti. Che, negli anni, dal Nord siano calati nel Sud tonnellate e tonnellate di rifiuti speciali, industriali e tossici, in modo legale e illegale, smaltiti da aziende regolari in modo regolare e da camorristi in modo totalmente illegale e criminale, è una storia che ha riempito faldoni e faldoni di inchieste giudiziarie, sanitarie, ambientali e finanche giornalistiche. Una tragedia sottovalutata colpevolmente fino a qualche decennio fa e sulla quale i leghi-sti continuano a giocare ai negazionisti ingenuamente increduli. Ma tant'è la Campania ha ingoiato vagonate e vago- nate di veleni che hanno messo in ginocchio intere aree agricole e hanno causato un vertiginoso aumento di tumori nella popolazione. Sono anni, quindi, che ce lo ficcano in quel posto. «Esistono due Leghe» commenta il deputato Pdl, Paolo Russo, presidente della Commissione per l'agricoltura della Camera. «C'è quella di Maroni che combatte efficacemente le mafia e quella delle smargiassate, delle sparate inutili, delle quote latte e delle ronde inutilmente muscolari. È la Lega che inaugura malinconici sottoscala di ministeri». E ritira fuori la mozione parlamentare per il Sud, per rompere le scatole alla Banda Bossotti: «Bisogna informare il Senatùr che, secondo le norme italiane ed europee, i rifiuti speciali continuano a viaggiare in ogni parte del Paese e del continente e non vanno in quel posto a nessuno, semmai dove possono essere trattati con criteri di economicità ed efficienza». Che tipo di mozione, quindi? ,Vogliano ridare centralità alla questione del Sud rispetto a un nordismo in salsa verde-leghista, ma anche rispetto a una disamministrazione dei bassolinismi del Sud, per misurare l'efficienza e far competere il nostro sistema di enti locali e di imprese». Fuori dal politichese, più fondi Fas al Mezzogiorno, riequilibrio di quelli sanitari e deroga al patto di stabilità.