Il Tar del Lazio respinge il ricorso del Comune, avanti con il termovalorizzatore a Napoli est
La sentenza con cui il Tar del Lazio ieri ha rigettato il ricorso del Comune di Napoli contro la delibera regionale del 12 aprile scorso, che individuava nella periferia della città l'area per la costruzione del termovalorizzatore, spezza la pax interistituzionale sottoscritta appena una settimana fa. Così l'mceneritore della discordia ritorna protagonista. Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris non lo ntiene necessario. Il governatore della Campania Stefano Caldoro lo giudica indispensabile. In mezzo il ministro Stefania Prestigiacomo che, appunto una settimana fa a Napoli, affermava che l'impianto è utile «ma non urgente». Dichiarazione che aveva rappacificato gli animi istituzionali ormai tesi a sconfiggere l'emergenza rifiuti con la differenziata. Per il Tar invece il ricorso è «infondato» poiché il Comune «non può vantare alcuna titolarità dI funzioni e competenze in ordine alla costruzione e gestione del termovalorizzatore». Tra l'altro, alla luce delle leggi attuali in materia di ciclo dei rifiuti, alle Province spetta gestire gli impianti e ai Comuni la raccolta e il trasporto. «Aver vinto il ricorso al Tar toglie tutte le parole in più e riconosce la correttezza amministrativa del percorso che abbiamo messo in campo», commenta Caldoro. De Magistris comunque non cambia idea. «Ci opporremo in tutte le sedi, politiche ed istituzionali, alla costruzione di un nuovo inceneritore a Napoli Est», promette.