Crisi rifiuti, il Tar blocca Caldoro stop ai trasferimenti nelle province
NUOVI ostacoli per Caldoro nella lotta all'emergenza rifiuti. E si riaccende lo scontro con le Province di Avellino e Caserta. II Tar del Lazio mette un limite alle ordinanze del governatore regionale, che non potrà — per ora — più disporre nuovi trasferimenti d'immondiziadi Napoli nelle discariche di Avellino e Caserta. «Non si possono sversare altri rifiuti se prima non si dimostra che sono sature le discariche napoletane», chiarisce ilverdetto della prima sezione del Tar Lazio, a cui avevano presentato ricorso le due province campane, che da tempo si oppongono ai provvedimenti d'urgenza di Caldoro.
«La giustizia amministrativa ha confermato che Napoli non può sistematicamente portare i suoi rifiuti aSanTammaro», nota con soddisfazione il presidente dellaProvincia di Caserta, Domenico Zinzi, che ha già inviato una formale diffida a Caldoro «affinché si astenga dall'emanare nuove ordinanze che puntano alconferimento dei rifiuti di Napoli nella discarica di San Tammaro». Esulta anche il presidente della Provincia di Avellino, Cosimo Sibilia: «Per noi è un risultato importante — osserva il senatore del Pdl — Si sancisce un principio fondamentale per evitare che conferimenti indiscriminati possano mettere in difficoltà l'Irpinia, che è realtà virtuosa nella gestione del ciclo dei rifiuti. L'attenzione, comunque, resteràsempre alta per difendere il nostro territorio». Come dire: il braccio di ferro con Caldoro continua. IlTar, dunque, nelle motivazioni ha sancito che eventuali ordinanze per consentire i flussi extra provinciali dei rifiuti devono essere necessariamente legate alla provata mancanza di capacità delle discariche presenti nel territorio dellaprovinciadi Napoli. «Con questa decisione — ha aggiunto Zinzi — saranno evitati ulteriori soprusi ai danni della provincia di Caserta, che ha lavorato duramente per conquistare l'autonomia nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti e che non può permettersi di accogliere i rifiuti napoletani». «Dal provvedimento del Tar Lazio deriva che la discarica di Terzigno non può essere riservata esclusivamente ai comuni vesuviani e che quella di Chiaiano va immediatamente utilizzata in tutte le sue potenzialità».
Il Tar del Lazio, che aveva respinto nei giorni scorsi la richiesta presentata dalle province di sospensiva dell'ordinanza di Caldoro rimasta efficace fino al 25 luglio scorso, ha invece accolto una precisa richiesta dei legali delle amministrazioni di Caserta e Avellino, che in praticatemevano un uso indiscriminato e sistematico di questi provvedimenti d'urgenza. Nell'ordinanza il Tar Lazio ha precisato, riferendosi all'atto firmato dal governatore regionale, che questa tinoloeia di ordinanza è "eccezionalé" e la sua adozione è condizionata alla mancanza di "capacità delle discariche site nella provincia di Napoli". In altri termini, secondo il giudice del Tar Lazio, il presidente Caldoro non potrà più ordinare il conferimento dei rifiuti della provincia di Napoli e di Salerno nell'impianto di Pustarza a Savignano Irpino e di SanTammaro aCaserta, senza dimostrare che tutte le discariche situate nella provincia di Napoli sono sature.