PER NAPOLI HA SOLO 30 MINUTI POI FUGGE PER INCONTRARE LINO BANFI
Mezz'ora. Trenta minuti. Questo il tempo che ieri Silvio Berlusconi ha dedicato a Napoli, una volta, tanto tempo fa, città che portava nel cuore. Mezz'ora è durato l'incontro tra il premier e il sindaco Luigi De Magistris. Chi c'era - i sottosegretari Paolo Bonaiuti e Gianni Letta, accanto al Cavaliere e Tommaso Sodano vicesindaco e assessore all'Ambiente fermamente contrario alla costruzione di un nuovo inceneritore per i rifiuti partenopei, ad accompagnare il primo cittadino - riferisce di un summit-lampo "proficuo ma freddo". Certo, c'è stata la stretta di mano buona per i fotografi, mai due, il Cavaliere nemico giurato di "toghe rosse" e dintorni, e l'uomo che i berluscones napoletani hanno soprannominato "Gigino 'a manetta", hanno mantenuto le distanze. Neppure un accenno di barzellette da parte di Berlusconi, un po' perché le polemiche della campagna elettorale bruciano ancora ("chi vota De Magistris mette le manette alla città", così il Cavaliere chiuse le elezioni per il Coni i ne),unpo' perché il premier subito dopo aveva un altro impegno importante. Incontrare Lino Banfi, "Nonno Libero". Che lo ha "trovato molto abbattuto perla vicenda Mondadori, una brutta botta che non meritava". NAPOLI, quindi, i rifiuti, ma anche e soprattutto i fondi da sbloccare per rilanciare la città. Luigi De Magistris e Tommaso Sodano si sono presentati con un piano preciso. Al governo abbiamo chiesto lo sblocco di 500 milioni che già spettano a Napoli", è il commento di De Magistris. È la prima volta che "una grande città del Mezzogiorno chiede di essere direttamente assegnataria dei fondi". Napoli non è andata a Palazzo Chigi col cappello in mano. "Non si tratta di un intervento straordinario, ma di soldi che ci spettano", chiarisce il sindaco, "se ci dessero questa possibilità sarebbe una prova di senso civico oltre che politico". Investimenti per avviare il nuovo piano rifiuti, ma non solo. "Una parte di questi fondi saranno destinati agli impianti e all'incremento della raccolta differenziata, ma noi teniamo molto anche ad altri progetti. L'elenco è lungo, si tratta di opere cantierabili o già avviate. di progetti già in corso.
DE MAGISTRIS fa alcuni esempi, "il Forum delle culture, per il quale servirebbero 200 milionie che riguarda soprattutto il centro storico e l'area di Bagnoli, con 50 milioni, con una serie di opere da inaugurare per Natale". Berlusconi ha promesso che studierà i dossier, ma il tema sul tavolo, affrontato nell'incontro serale con il ministro dell'Ambiente Stefania Presti-giacomo, è quello del nuovo inceneritore da costruire nella zona di Napoli-Est. La linea del governo è chiara: si deve fare. Quella di De Magistris e della sua amministrazione va nella direzione opposta: no all'inceneritore, sì alla differenziata spinta e agli impianti di compostaggio. "A partire da settembre - spiega il sindaco - saranno 325 mila i cittadini napoletani coinvolti, per arrivare a 500 mila se il ministero dell'Ambiente sblocca i fondi che chiediamo di poter gestire direttamente noi come amministrazione comunale. Napoli sta portando avanti una sfida epocale e se la raccolta differenziata partirà si potrà evitare un nuovo sito". Non si è parlato del decreto rifiuti, ormai su un binario morto alla Camera, e sostanzialmente inutile dopo che il governo è stato battuto a Montecitorio sulla legge comunitaria. È passato un ordine del giorno del Pd che impegna il governo a "proporre, con la massima urgenza, ogni iniziativa normativa urgente che consenta il trasporto e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani dalla Campania a tutte le regioni italiane"