La Procura di Nola accusa il sindaco di turbativa degli incanti e abuso

Appalti truccati per la Saba, bufera sul Comune di Volla

Servizio rifiuti, indagati il primo cittadino e giunta
26 luglio 2011 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

Appalti irregolari nei rifiuti: la Procura di Nola accende i riflettori su 5 Comuni. Volla, innanzitutto, dove sindaco, assessori, segretario comunale e dirigenti hanno ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini firmato dal pubblico ministero Troncone. Poi Marigliano, Cercola, Casalnuovo ed Ottaviano. Le indagini a Volla vertono sugli affidamenti per il servizio della raccolta differenziata alla Saba Ecologia. I reati contestati: turbativa degli incanti, abuso d'ufficio, peculato. L'inchiesta coinvolge Salvatore Ricci(il sindaco che guida una giunta di centrodestra), gli assessori Pasquale Guastafierro, Giuseppe Annone, Francesco Esposito, Geltrude Molisso (quest'ultima si è dimessa a marzo «per motivi familiari»), Pasquale Picardi, Tommaso Rea, il segretario comunale Vittorio Ferrante, Oscar Gatta (responsabile del settore Ecologia del Comune), Mario Staffelli (dirigente del Comune), Vincenzo Falasconi (responsabile del servizio finanziario del Comune), Francesco Sannino(imprenditore della Ecological Service), Beniamino Sabbatino, il proprietario della Saba. Impresa, quest'ultima, colpita due volte da inter-dittiva antimafia della Prefettura di Napoli, che ha ravvisato condizionamenti della criminalità organizzata nella gestione della società. La prima è stata annullata dal Tar. La seconda è stata confermata dalla magistratura amministrativa. Pende ricorso al Consiglio di Stato. Sabbatino inizia ad operare a Volla all'inizio del 2008, quando è l'unico a rispondere ad una delle 7 lettere d'invito del Comune per l'affidamento tramite procedura negoziata del servizio per sei mesi. L'amministrazione non pubblica bando di gara perché, si giustificano gli indagati, «sussistevano presupposti di estrema urgenza». La Procura, però, muove due contestazioni. La prima: non esistevano i presupposti per invocare l'estrema urgenza. La seconda: il capitolato di gara sarebbe stato studiato per eliminare ogni possibile concorrente. Stabilisce infatti un importo di 190.000 euro mensili, insufficiente a garantire la remuneratività del servizio. Sabbatino, sostiene l'accusa, partecipa, ed è l'unico, perché sa in anticipo che l'amministrazione ometterà di verificare se le modalità di raccolta corrispondano al capitolato e permetterà all'impresa di utilizzare locali ed automezzi di proprietà del Comune (di qui la contestazione del peculato) e di abbattere così le spese. Al primQ affidamento alla Saba ne seguiranno altri. Tutti connotati, secondo il pm, dall'illegittimo ricorso a procedure di somma urgenza. Si giunge così al 2009, quando il responsabile del settore Ecologia approva la gara per l'attribuzione del servizio di igiene urbana per sette anni. Secondo la Procura, è un abito cucito su misura per Sabbatino. A marzo 2010 l'impresa incorre nella seconda interdittiva antimafia, Sabbatino continua però ad operare e ad essere pagato per oltre un mese. Irregolarmente, argomenta il pm. A fine aprile zoio la giunta approva infine la delibera con la quale si indice una nuova gara, mediante procedura negoziata, giustificata ancora una volta con ragioni di urgenza. Vince Ecological Service. Impresa il cui capitale sociale, fino al 17 maggio 2007, apparteneva ad Antonio Sabbatino, padre dell'imprenditore della Saba e socio di quest'ultimo nella stessa compagine.

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