Napoli, Roma e Palermo Il gemellaggio dei rifiuti
Rifiuti: se Napoli piange Palermo non ride e anche Roma rischia di finire nei guai. La situazione è difficilissima in tutte e tre le città, anche se per motivi diversi. Nel capoluogo campano, secondo la stima dell'Asia, azienda speciale del Comune addetta alla raccolta, ieri le tonnellate in giacenza perle strade sono scese a 1450. Il recupero, rispetto a domenica, è di 150 tonnellate. 535 le tonnellate portate fino a ieri pomeriggio negli impianti di Giugliano, Tufino e Caivano; situazione leggermente migliore, dunque, in molti quartieri della città, come il centro storico, Chiaia e San Ferdinando, ma, nonostante i recuperi, ci sono ancora grossi cumuli in strada a Scampia, Pianura, Barra e Ponticelli. Oggi alle 17 il sindaco de Magistris incontra Berlusconi a Palazzo Chigi. Alla riunione prenderanno parte anche il sottosegretario Letta, il vicesindaco Tommaso Sodano e il governatore, Stefano Caldoro. De Magistris e Sodano intendono chiedere al governo di «prestare attenzione a Napoli, pensando alla città anche in chiave futura». Più tardi, il sindaco e il suo vice incontreranno il ministro degli Affari regionali, Raffaele Fitto. Il tema sul tavolo riguarda l'utilizzo dei fondi Fas e la richiesta di «fare di Napoli un soggetto che possa avere un canale diretto, pur lasciando la programmazione in capo alla Regione». In programma, anche un incontro tra de Magi-stris e il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. Nonostante il leggero miglioramento delle ultime ore, Asia non nasconde i timori di nuove crisi: «La preoccupazione che si torni indietro c'è sempre - commenta il presidente Raphael Rossi - Siamo sempre sul filo». Il Comune cerca come può di incentivare la raccolta differenziata: del piano per estenderla a 500mila cittadini si è parlato ieri durante un incontro tra lo staff dell'assessorato all'Ambiente e i vertici di Asia e Conai, il Consorzio nazionale degli imballaggi. A settembre intanto, è stato ricordato, la differenziata coinvolgerà 325mila cittadini del Vomero, Posillipo, Barra, Ponticelli e Scampia, a cui si è deciso di aggiungere poi una parte dei Quartieri spagnoli. Ed è ancora emergenza anche a Palermo, dove la raccolta va a rilento da giorni per un'agitazione dei dipendenti dell'Amia, che alla fine di ciascun turno di lavoro - tre in tutto - hanno indetto assemblee per chiedere al Comune di Palermo l'adeguamento del contratto di servizio. La società ha annunciato ieri la ripresa dei turni di raccolta, ma i rifiuti invadono le strade e i marciapiedi, in centro come in periferia. In via dei Cantieri gli abitanti segnalano cumuli alti due metri, dove c'è di tutto: persino frigoriferi, materassi e porte. «La parte economica non viene rinnovata dal 1998 - dice Dioniso Giordano, segretario della Fit Cisl Ambiente - Anche questa settimana si terranno assemblee alla fine di ciascun turno di lavoro e andranno avanti fino a quando dal Comune non arriveranno risposte. La partita è risanare l'azienda, chiudendo il bilancio in pareggio, e chiudere la procedura fallimentare». Roma, infine, è alle prese con l'esaurimento della discarica di Malagrotta e ci sono forti polemiche sul sito su cui dovrà sorgere il nuovo impianto. Ieri il sindaco, Giovanni Alemanno, ha annunciato che il Comune farà ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar: «Venerdì è stata depositata la sentenza del Tar in merito all'inquinamento della falda acquifera nel sottosuolo di Malagrotta. Abbiamo deciso di impugnarla dinanzi al Consiglio di Stato poiché riteniamo che la perizia tecnica che è alla base di questa sentenza non abbia tenuto conto delle osservazioni avanzate dal Campidoglio - afferma Alemanno - Nella sentenza del Tribunale infatti si afferma chiaramente che l'intervento di Roma Capitale era necessario, ma è stata considerata non corretta la forma del nostro intervento sulla discarica. Riteniamo dunque che vi siano gli estremi per chiedere al Consiglio di Stato una pronuncia su questa delicata materia che tenga conto dell'interesse prioritario alla salute pubblica e delle nostre deduzioni tecniche non adeguatamente considerate durante la perizia commissionata dal Tar »