Sforzi inutili, il Centro é al collasso
Cumuli di monnezza a Santa Lucia, proprio davanti al palazzo della Regione, tra i vicoli del Corso Umberto I, dove ieri c'è stata l'ennesima task force per la raccolta straordinaria, alla Riviera di Chiaia ed in via Depretis, ad un battito di ciglia da piazza Municipio. Si riassume così la mappa della spazzatura in città, in cui nonostante annunci, impegni e risorse la piaga igienico-sanitaria non accenna a rientrare. Un panorama che peggiora ulteriormente davanti allo scenario delle periferie dove l'emergenza non si è mai ridotta ed anzi continua a peggiorare giorno dopo giorno. E con i sacchetti aumentano le proteste II bollettino dei roghi parla chiaro: di nuovo 24 incendi spenti dai pompieri dopo che qualcuno aveva appiccato roghi ai cumuli. Un'altra nottata di «super lavoro» per i vigili del fuoco del comando provinciale di Napoli, insomma, che si sono dovuti sobbarcare l'onere di spegnere le fiamme appicate da mani ignote. Le località più colpite dai roghi sono state quelle dell'hinterland partenopeo ma risultano numerosi anche gli incendi in città, che hanno interessato, in particolare, i quartieri del centro storico e dell'area flegrea. Continua il balletto delle cifre, intanto, tra il Comune e la Regione dove si conta un nuovo scontro sulla quantità delle giacenze. Per il presidente di Asia, Raphael Rossi, in strada «ci sono ancora circa duemila tonnellate». Alla mezzanotte tra giovedì ed ieri, fa sapere infatti la partecipata ambientale di Palazzo San Giacomo, sono state conferite 580 tonnellate nell'impianto di Giugliano; 215 a Tufino; 221 a Caivano; 164 a Santa Maria Capua Vetere; circa 240 nell'ex Icm di Ponticelli. «In tutto si tratta di 1.420 tonnellate conferite - riprende Rossi - A fronte di una posizione giornaliera stimata, in questo periodo dell'anno, di circa 1.100 tonnellate». Per l'Ufficio flussi regionale, invece sono 1.600 le tonnellate non raccolte e secondo il bollettino dell'Organo che fa capo a a Palazzo Santa Lucia ieri sono state conferite 1.360 tonnellate di immondizia nei diversi impianti del Napoletano e tra quelli messi a disposizione dall'ordinanza del governatore Cal-doro. «Nel centro storico della città - aggiunge l'Ufficio Flussi - il recupero è stato di 400 tonnellate in due giorni con il rientro della vertenza dei lavoratori Lavajet, ditta appaltante di Asia, che lamentavano ritardi nei pagamenti». Rientrano le situazioni di criticità nel territorio della provincia di Napoli, ma restano situazioni di difficoltà nei Comuni di Giugliano, dove la stima delle giacenza è 800 tonnellate, e Pozzuoli dove, fa sapere infine l'Ufficio flussi, è stato garantito un incremento nei conferimenti. Una mano è arrivata anche dalla task force nella zona del Rettifilo dove sono intervenute le ruspe ed i bobcat inviati dal Comune di Milano per sostenere la difficile situazione all'ombra del Vesuvio. Gli uomini addetti alla raccolta hanno fatto possibile riuscendo a pulire alcune strade secondarie della zona in cui da almeno una settimana non c'erano operazioni di rimozione dei sacchetti. Comunque non molto, ad ogni modo, rispetto ad uno scenario che continua ad essere allarmante ancora ed addirittura nel ventre di Napoli.