Raccolta flop, crollano i dati della differenziata
Via al piano ma Asia denuncia: mancano mezzi e fondi .
I 17 milioni di euro di perdita previsti sul bilancio 2011. Anche i 43 milioni di munti accesi per rimpinguare le casse dell'Asia. Problemi, certamente, ma il vero nodo sembra un altro in questo momento: la differenziata. Scende al di sotto del 16 per cento a causa dell'emergenza che impone di provvedere prima di tutto alla raccolta in città. Poco. Troppo poco. Specialmente se l'obiettivo dell'amministrazione è quello di arrivare entro fine anno al 70 per cento. Senza contare la scure annunciata dal prefetto di Napoli che poche settimane fa ha diffidato 32 comuni per le percentuali troppo basse di selezione. Napoli compresa, secondo i dati del 2010. Diffida ora che potrebbe partire perla nuova amministrazione targata de Magi-stris che riesce, addirittura, a fare tre punti in meno rispetto al mese di marzo con il sindaco lervolino ancora in sella. I dati sono stati forniti dal presidente dell'Asia Raphael Rossi durante la sua audizione, ieri, in commissione consiliare Ambiente. «La differenziata è in calo da due anni - sottolinea - e nell'ultimo mese è al di sotto del 16 per cento». Non distante dal gennaio scorso quando, ad emergenza non ancora scoppiata, si fermava sempre alla minima soglia del 16, a consultare i dati forniti dalla partecipata di palazzo San Giacomo. Poi un piccolo balzo a febbraio e marzo con la soglia, rispettivamente, di 18 e 19,1.
Poi il tunnel dell'emergenza dove si è costretti a non andare tanto per il sottile anche se ieri il sindaco, attraverso il suo blog, ha annunciato l'aumento del bacino della differenziata già a settembre: oltre 500mila residenti. Ma la priorità è liberare la città dai rifiuti. «Ora se tutto va bene - spiega Rossi, riferendosi alla raccolta - potremmo scendere sotto la soglia delle 2mila tonnellate di giacenza. Alla mezzanotte di oggi (ieri, ndr) sono state conferite 580 tonnellate nell'impianto di Giugliano; 215 a Tufino; 221 a Caivano; 164 a Santa Maria Capua Vetere e circa 240 nell'ex lcm. In tutto si tratta di 1420 tonnellate conferite, a fronte di una posizione giornaliera stimata, in questo periodo dell'anno, di circa 1100 tonnellate». Rimane il nodo finanziario. «Ho trovato una situazione gravissima - spiega sempre il numero uno di Asia - al punto che, agli inizi di quest'anno era stato approvato, dal precedente cda, un bilancio previsionale in perdita per lo stesso 2011 di 17 milioni di euro. Una cifra superiore al patrimonio aziendale, una cosa del tutto inusuale». Non solo. Al suo arrivo alla presidenza dell'azienda, fa notare Rossi, ha trovato una difficile situazione finanziaria di cui occorre invertire la tendenza. 143 milioni di mutuo accesi da Comune per rimpinguare le casse di Asia serviranno per la raccolta differenziata, ma la cifra, tuttavia «non sarà sufficiente per coinvolgere tutti i cittadini". Poi il giovane manager torinese da un mese calato nella crisi napoletana ritorna ai 5 mezzi dell'Asia fermati dalla polizia provinciale il giorno prima. «E inaccettabile che i dipendenti dell'Asia che lavorano in condizioni difficili siano tenuti in strada 10 ore perchè la polizia provinciale li ha termati mentre lavoravano. Stavano spostando i rifiuti raccolti da mezzi più piccoli in quelli grandi - spiega - e ne è fuoriuscito un "colaticcio" che deriva dalla differenziata». Mezzi e uomini sono rimasti fermi per l'intera giornata di ieri fino a sera .quando la polizia provinciale ha deciso di tenere sotto sequestro un mezzo. A causa di questo episodio - conclude - non è stato possibile effetmare la raccolta nel quartiere se non per 50 tonnellate». E c'è da credergli se, sempre Rossi, fa presente i mezzi e gli uomini a disposizione per fronteggiare la crisi. «Molti dipendenti non possono lavorare per disabilità e molti mezzi non possono fare manutenzione visto -spiega - che non paghiamo le ditte. Col risultato che il 50 per cento dei mezzi non esce».