Ma il Senatur potrebbe inchinarsi al Consiglio di Stato

Da settembre possibili accordi tra aziende per inviare la spazzatura al Settentrione, ma Bossi lavora ad un secondo testo per esorcizzare il pericolo
28 luglio 2011
Fonte: Il Roma

Le preoccupazioni per la crisi della spazzatura napoletana sono ora legate alle sorti del decreto, ormai dormiente in commissione Ambiente a Montecitorio. Farlo decadere per scadenza dei termini, cosa che avverrà il 30 agosto, sembra l'intenzione più diffusa. In questo modo, dal primo settembre i rifiuti potranno essere trasferiti liberamente fuori regione, senza la necessità del "nulla osta" del luogo di destinazione ma con semplici accordi tra aziende. Martedì il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo insieme con il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il governatore Stefano Caldoro e il presidente della provincia Luigi Cesaro, hanno parlato di «incremento della raccolta differenziata» e «dell'impiantistica necessaria», pensando alle «soluzioni tecniche di breve e medio periodo» e alle «risorse economiche» da mettere sul campo. Dopo le prove della maggioranza in Aula sul decreto - sia quelle "ondivaghe" della settimana scorsa che quella dell'altro pomeriggio su un Ordine del giorno del Pd (approvato con parere contrario dell'Esecutivo) affinché la spazzatura campana vada negli impianti del Nord Italia - l'aspetto legislativo dell'emergenza rifiuti continua a lasciare più di una scena d'ombra. In particolare quello che preoccupa è la "vacatio legis" che si potrebbe (secondo alcuni esponenti della maggioranza «inevitabile») verificare da quando termineranno gli effetti del provvedimento, cioè dal primo settembre. Da questa data in poi non ci sarà più il nulla osta (introdotto al comma 1 dell'articolo 1 del decreto) che proteggeva, soprattutto agli occhi della Lega, le regioni del Nord dall'arrivo incontrollato dei rifiuti partenopei. Il fatto nuovo, in base a cui formalmente il decreto è ritornato in commissione, è un'ordinanza del Consiglio di Stato che sospende il divieto di trasferimento extra-regionale dei rifiuti, introdotto, qualche mese fa, da una sentenza del Tar Lazio. Questa specie di interregno dovrebbe durare fino almeno fino al 6 dicembre, giorno in cui il Consiglio di Stato emetterà la decisione di merito. Allo stato dei fatti, i giochi dovrebbero essere comunque ormai chiusi. Il decreto quasi sicuramente decadrà, lasciando alcuni soddisfatti (deputati campani del Pdl in primis) e altri allarmati dal rischio di arrivo di spazzatura meridionale (vedi Carroccio). È per questo che le ipotesi su quel che succederà dopo il primo settembre rimangono tutte aperte, finanche la formulazione di un altro decreto che eviti i trasferimenti nonostante il Consiglio di Stato.

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