Rifiuti, Cesaro annuncia l'apertura delle cave
Il presidente della Provincia, Luigi Cesaro rompe il silenzio sulle discariche e annuncia tra domani e lunedì la formalizzazione degli accordi con i sindaci dell'area nolana e vesuviana per la realizzazione di un'impiantistica che renda le aree autonome in tutte le fasi del ciclo dei rifiuti. "Mi auguro fortemente che venerdì e lunedì prossimi possiamo formalizzare rispettivamente con i sindaci dell'area nolana e con quelli dell'area vesuviana un accordo fondamentale per la programmazione e la gestione del ciclo dei rifiuti - ha dichiarato il presidente commentando quanto ci si appresta a fare in merito all'emergenza ambientale sul territorio provinciale nei prossimi giorni - E' solo la scaramanzia che non mi fa dire che 1 'accordo sia cosa già fatta. Voglio continuare ad usare il condizionale e sostengo che la firma di circa una quarantina di sindaci del territorio al piano concordato dalla Provincia di Napoli insieme alle amministrazioni che rappresentano sarebbe una risposta importantissima a chi sostiene che dalle nostre parti sia impossibile trovare soluzioni che partano dal basso". Un accordo improntato per lo più sull'impiantistica che renderebbe il ruolo del commissario Annunziato Vardè solo formale. "L'accordo di programma prevede la realizzazione di un'impiantistica che renda le aree autonome in tutte le fasi del ciclo dei rifiuti - ha spiegato Cesaro - Parliamo di stir, impianti di compostaggio, raccolta differenziata ma anche di cave adibite a raccogliere rifiuti umidi biostabilizzati adatti alla ricomposizione ambientale. E' chiaro che tale accordo renderebbe solo formale l'intervento del commissario Vardè, che volentieri si limiterebbe a siglare il piano concordato tra le istituzioni ordinarie. Viceversa il commissario alle discariche nominato dal presidente Caldoro avrebbe dovuto decidere d'imperio l'apertura di discariche per far fronte alle esigenze del medio periodo". Non è escluso che si possa giungere ad impegni simili anche con altri sindaci. "Firmati questi due atti, spero di riuscire ad arrivare alla sottoscrizione di impegni similari anche con tutti gli altri sindaci delle diverse aree dell'area metropolitana - ha concluso - per fare in modo che il Piano predisposto dalla Provincia, che prevede la suddivisione del territorio in sette aree omogenee ed autonome, si possa concretizzare nel segno delle cooperazione e della collaborazione istituzionale. Sarebbe una risposta importante specie nei confronti dei cittadini che ormai chiedono alle amministrazioni locali un rinnovato decisionismo che ci porti finalmente fuori dalla cronica emergenza ambientale". Intanto, ieri, il decreto rifiuti in votazione alla Camera, vista anche la sentenza del Consiglio di Stato, è stato rinviato in Commissione non senza aspre critiche anche da parte del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. "Se questa è l'immagine della solidarietà concreta da dare a una città - ha detto - e una provincia in difficoltà c'è solo da fare una cosa e cioè rendere Napoli autonoma". Che la situazione a Napoli resti complicata è un dato di fatto tanto che, ieri, i rifiuti a terra erano 2470. Situazione considerata stabile anche se sembra essere migliorata, secondo l'Asia, la situazione nel centro della città dopo la ricomposizione della vertenza con Lavajet, società appaltatrice di Asia per la raccolta dei rifiuti nella zona. Maggiore, invece, la giacenza di rifiuti nelle periferie.