Appalti irregolari banditi dall'Asia: due avesti

In manette l'ex ad di Enerambiente e il dirigente Corrodo Cigliano
21 luglio 2011 - Giancarlo Tommasone
Fonte: Cronache di Napoli

Presunti appalti irregolari banditi dall'Asia, perquisizioni e due arresti. A finire in manette l'ex amministratore delegato di Enerambiente spa, Giovanni Faggiano (51 anni) di Brindisi, e un dirigente della stessa azienda, che si occupa di servizi nel settore rifiuti, Corrado Cigliano (47enne originario del rione Sanità). I due sono stati arrestati nell'ambito di una inchiesta condotta dalla Digos di Napoli e dalla guardia di finanza partenopea su procedure di appalti irregolari bandite da Asia spa, la partecipata del Comune per la raccolta rifiuti nel capoluogo campano. Durante la stessa operazione gli uomini guidati da Filippo Bonfiglio e quelli del Nucleo di polizia tributaria di Napoli hanno eseguito perquisizioni nelle abitazioni degli indagati. L'indagine è nata a settembre del 2010, dopo la vandaliz azione di 52 mezzi e degli uffici napoletani dell'azienda veneta, atti per i quali a gennaio la Digos napoletana ha arrestato 6 persone, tra cui Salvatore Fiorito, presidente di Davideco, cooperativa sociale sciolta il 15 di quel mese, che, ai pm Noviello, Sirleo e Sepe, ha rivelato l'esistenza di un sistema creato da imprenditori, politici e sindacalisti per pilotare appalti e assunzioni anche in cambio di denaro nel settore della raccolta rifiuti. Faggiano era stato rimosso a giugno 2010 dal suo incarico, sostituito da Stefano Gavioli, anche lui indagato in un altro filone dell'inchiesta Ad aprile, infine, in carcere finirono un consigliere provinciale del Pdl, Davide Cigliano, il fratello Corrado, manager Enerambiente, il padre dei due, Antonio, e un loro uomo di fiducia, Gaetano Cipriano, per aver dato e promesso denaro alla moglie di Fiorito perchè ritrattasse le dichiarazioni rese agli inquirenti. A Corrado Cigliano sono stati concessi dal gip, Isabella Iaselli, i benefici degli arresti domiciliari. Ai due arrestati vengono contestati i reati di comizione ed estorsione. Corrado Cigliano, capo-cantiere di Enerambiente spa, era già destinatario di una misura restrittiva ad aprile scorso nell'ambito di un'altra costola dell'inchiesta napoletana. "In particolare i due - secondo gli inquirenti - avrebbero costretto i responsabili di altre ditte attive nel settore dei rifiuti a versare loro somme di denaro in cambio di subappalti. Parte del denaro, secondo gli investigatori, veniva poi girato a funzionari dell'Asia, la società partecipata dal Comune di Napoli che cura l'igiene urbana della città". Secondo i magistrati, dunque "Faggiano e Cigliano hanno costretto i responsabili delle cooperative San Marco e Davideco, incaricate di fornire la forza lavoro necessaria per l'attività di raccolta e trasporto dei rifiuti, a versare loro ingenti somme di denaro, non dovute, per assicurarsi la prosecuzione dei rapporti con Enerambiente, somme che in parte venivano poi destinate anche alla corruzione di pubblici ufficiali allo stato in corso di identificazione, il cui coinvolgimento era finalizzato altresì al mancato controllo delle regolarità di esecuzione dell appalto".
Gli arrestati, secondo la Procura, costringevano le cooperative ad assumere lavoratori da essi stessi indicati in apposite liste. Oltre alle perquisizioni domiciliari, nello studio dell'avvocato Faggiano e di altri indagati, gli inquirenti hanno disposto ed effettuato il sequestro di numerosi conti correnti bancari. Inoltre la cooperativa San Mauro, fu costretta ad assumere fittiziamente un'amica di Corrado Cigliano, Kaori Nogami, e a pagarle uno stipendio di 1300 euro al mese in assenza di qualunque prestazione lavorativa.

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