Posti e stipendi, affare di famiglia spuntano mogli e amanti in carriera Il retroscena

Una giovane impiegata e la compagna dell'avvocato nella lista degli assunti
21 luglio 2011 - d.d.cre.
Fonte: Il Mattino

Un'indagine che parte da lontano quella che ieri ha portato a due nuovi arresti. Già nell'aprile del 2009 la Asl Napoli I su richiesta della procura, fece irruzione con i carabinieri nel deposito di via De Roberto, contestando una serie di violazioni alle norme sulla sicurezza. Ma soprattutto nel loro rapporto gli 007 della Asl segnalarono la presenza nel cantiere di dipendenti di due cooperative, la Davideco e la Nuove Frontiere che avevano ricevuto un subappalto vietato dalle norme. Passo dopo passo i magistrati hanno da quel punto ricostruito una vicenda lunga diciotto anni fino ad ottenere la col-laborazione di Salvatore Fiorito, presidente della Davideco, arrestato nel gennaio 2011 per la devastazione del deposito di via De Roberto.
La testimonianza di uno dei protagonisti della vicenda ha portato alla ricostruzione delle ultime fasi di una storia di clientele, corruzioni, inefficienze. Tangenti che, hanno spiegato le due gole profonde dell'indagine, Salvatore Fiorito e Girolamo Scutieri, amministratore della cooperativa San Marco, andavano non solo a Corrado Cigliano (direttore operativo Enerambiente) e a Giovanni Faggiano (amministratore delegato della stessa azienda), ma anche alle loro moglie e amanti. Cigliano avrebbe chiesto l'assunzione di Kaori Nogami, alla quale veniva versato ogni mese uno stipendio di 1300 euro al mese. Altri 3000 euro andavano alla moglie di Faggiano, Monica Dentamaro, e mille alla sua segretaria, Stefania Vio che avrebbe coinvolto anche in altre società a lui facenti capo. La Vio, inoltre riceveva uno stipendio faraonico dalla stessa Enerambiente. In quasi venti anni poco è cambiato nell'organizzazione della miniera d'oro che sono i rifiuti. Persino i protagonisti della nuova tarlgentopoli, lo sottolinea il gip Isabella laselli nella sua ordinanza, sono in molti casi gli stessi che travolsero nei primi anni Novanta la giunta Po- lese. In primo piano, ora come allora, la famiglia Cigliano. Nel 1989 Antonio Cigliano è assessore all'ecologia e organizza la privatizzazione della raccolta della spazzatura che costerà 350 miliardi di lire. L'appalto viene assegnato alla Sigea di Gabriele Serriello. Una gara truccata, sosterranno nel '93 i magistrati che arresteranno sia il politico (per lui il procedimento si conclude con un patteggiamento) che l'imprenditore. In manette anche Antonio Merlo amministratore della Slia (gruppo Cerrone, quello che gestisce Mala-grotta), una delle ditte comprese nel consorzio Sigea. La scena cambia poco nel 2010. l fratelli Dario e Corrado Cigliano sarebbero stati dietro anche a Enerambiente, la società del gruppo Gavioli che nel 2007 aveva ereditato i contratti della Slia. La società del gruppo Cerrone (già socia della Sigea) era tornata magicamente in campo nel 2005 quando aveva ottenuto un appalto dall'Asia allora guidata da Lino Bonsignore. Corrado Cigliano era infatti tra i dirigenti di Enerambiente. Corrado è fratello di Dario, nel Pdl al consiglio comunale e provinciale, e figli di Antonio, l'assessore che aveva assegnato il primo appalto alla Slia e alla Sigea. d.d.cre. i I Le carte Il gip laselli: dagli anni '90 ad oggi lo stesso filo rosso sulla gestione dei rifiuti

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