Rifiuti scersati a Savignano: il Tar non accoglie il ricorso
Martedì 26 il verdetto nel merito
Neanche questa volta i legali dell’amministrazione provinciale di Avellino sono riusciti a convincere i giudici del tribunale amministrativo del Lazio ad accordare la sospensiva all’ordinanza emessa dal Governatore della Campania, Stefano Caldoro, con la quale è stato disposto il conferimento alla discarica di Pustarza, dal 15 al 25 luglio, di 400 tonnellate di rifiuti al giorno provenienti dagli impianti di Caivano e Battipaglia. Il Tar del Lazio ha solo deciso di accelerare i termini per la discussione del merito. L’udienza è stata fissata, infatti, per il 26 luglio; vale a dire per il giorno dopo la cessazione degli effetti dell’ultima ordinanza Caldoro. Male che vada per la Regione, a Pustarza entro il 25 luglio saranno state già conferite 4 mila tonnellate di rifiuti, oltre a quelli provenienti dallo Stir di Pianodardine e dai comuni di Ariano, Greci, Savignano e Montaguto. Non hanno fatto breccia, dunque, nei giudici amministrativi, per la seconda volta in una settimana, le ragioni secondo cui non sarebbe stato rispettato il criterio della provincializzazione del ciclo dei rifiuti, nè la possibilità per Napoli e provincia di fare riferimento alle discariche di Terzigno e Chiaiano, né l’evidente (e strumentale) reiterazione dell’ordinanza dell’8 luglio scorso, grazie alla quale a Pustarza sono già arrivate altre due mila tonnellate di rifiuti. Non è stato preso in considerazione neanche il rischio di veder saturata la terza vasca, mentre si è in attesa di avviare i lavori per la quarta. Insomma, per il Tar sarebbero valsi solo i bollettini che giustificano l’esistenza di un’emergenza rifiuti a Napoli e Salerno, ovvero su un’area ben definita del territorio regionale, dove la normalità stenta ad affermarsi. La decisione adottata per Avellino potrebbe valere anche per la provincia di Caserta e Benevento, che, dopo aver inoltrato ricorso rispettivamente per San Tammaro e Sant’Arcangelo Trimonti, attendono per oggi con ansia di conoscere il futuro dei loro impianti. Tenuto conto del polemico dibattito politico in corso in provincia di Avellino sulla vicenda rifiuti, il presidente Sibilia e la sua giunta sperano che il Tar, con la decisione di merito, possa almeno impedire per il futuro al Governatore Caldoro di continuare a utilizzare quando vuole la discarica di Savignano. Sarebbe come considerare inutile continuare a puntare su una gestione autonoma e autosufficiente del ciclo dei rifiuti in provincia. Proprio per questo si ritiene necessario andare avanti nella battaglia, senza considerare chiusa la partita. Ci sarebbe sempre il Consiglio di Stato per ribaltare la situazione. Anche se, a questo punto, sono in molti a sostenere che, senza un’intesa tra Regione e Province, questo contenzioso rischia solo di allargarsi. A Pustarza, dove, intanto, continuano ad arrivare 13 compattatori al giorno, si assiste quasi con distacco a questa vicenda. Gli ambientalisti hanno smesso di protestare, si limitano a raccomandare percorsi alternativi per i tir per non danneggiare la provinciale 10 e la strada di Orneta. Sostengono, infatti, che non serve a nulla denunciare l’arroganza della Regione. Il sindaco di Savignano, invece, Oreste Ciasullo, continua a inviare in discarica tecnici del Comune per i controlli sulla tipologia dei rifiuti che vengono sversati. Così come continua a sollecitare la Regione per l’avvio della bonifica nell’area della vecchia discarica, in aderenza alla quale è stata realizzata la prima vasca. Non da oggi l’area è considerata inquinata.