A Battipaglia si riapre Castelluccia, in Costiera rivolta dei sindaci
Strade invase dai rifiuti a Battipaglia. Ed il sindaco Giovanni Santomauro tenta una doppia strada per evitare il pericolo igienico sanitario. Mentre da un lato emette un'ordinanza con effetto immediato per obbligare sia Alba Ecologia che le due società private alla raccolta della frazione multimateriale, dall'altro porta in consiglio comunale una delibera urgente. Una delibera che, però, nonostante la richiesta dello stesso primo cittadino di invertire l'ordine del giorno per assicurarne la discussione, non riuscirà a far votare. E non ci riesce a causa dell'ennesima caduta del numero legale. Il Consiglio comunale rigetta la richiesta del presidente Caldoro di individuare una discarica comunale. Anzi, viene chiesto un finanziamento per avviare finalmente la bonifica più volte annunciata e mai effettuata della vecchia discarica della Castelluccia, inoltre il comune avvia l'iter per aprire un nuovo sito di stoccaggio comunale dei rifiuti. E per farlo Santomauro questa volta chiede il sostegno del consesso cittadino perché gli conferisca delega piena. Proprio sulla Castelluccia, unico sito disponibile, dovrebbe sorgere la nuova area che sarà a disposizione solo di Battipaglia. In costiera amalfitana, intanto «No» dei sindaci all’ipotesi di individuazione di un’area da destinare a discarica. La posizione è stata resa nota nel corso della riunione svoltasi in Provincia ed a cui hanno partecipato i rappresentanti dei tredici comuni della Divina che hanno evidenziato l’estrema difficoltà che si incontra nel territorio ad affrontare il tema proposto, ricordando inoltre che la conformazione orografica del territorio, unitamente ai vincoli di natura ambientale, idrogeologica, urbanistica che interessano tutta la Costiera, patrimonio dell’Umanità, impediscono di fatto la soluzione al problema. A San Marzano sul Sarno, invece, l'amministrazione comunale corre ai ripari e normalizza la situazione con l'impiego di una società privata, intanto, scattano i controlli per il conferimento fuori dagli orari consentiti, sono dieci finora le multe elevate dai vigili urbani a cittadini inadempienti. Oneroso l'impegno economico dell'ente per far fronte come gli altri comuni alla situazione emergenziale. Predisposto un'intensificazione della vigilanza con l'impiego del gruppo delle Guardie Ambientali. A Vallo della Lucania, invece la protesta dei lavopratori: «Che cosa dobbiamo fare, salire sui tetti dello stabilimento per essere retribuiti?» Il riferimento degli operai del consorzio smaltimento rifiuti Salerno 4 è chiaro. Oltre sessanta operai addetti alla raccolta e smaltimento rifiuti nei quarantanove comuni del Cilento avanzano due mesi di stipendio e la quattordicesima. Ieri mattina stanchi di aspettare in silenzio hanno manifestato tutto il loro disappunto presso l'impianto di stoccaggio di Vallo Scalo. «Siamo lavoratori onesti - c'era scritto sugli striscioni di protesta - ma rischiamo la fame per colpa di amministratori inadempienti nei loro doveri». La rabbia dei lavoratori è rivolta ai comuni cilentani creditori nei confronti del Corisa 4. Le casse del consorzio sono praticamente vuote e il commissario Domenico Del Gaudio non ha liquidità per poter provvedere al pagamento degli stipendi. Gli operai chiedono l'intervento del Presidente della Provincia Edmondo Ciriellli e del Presidente di Ecoambiente Andrea Celano per sollecitare i comuni morosi.