Un sito di compostaggio vicino al carcere

De Magistris: "A Secondigliano c'è spazio, utilizzeremo i detenuti. Poca solidarietà dalle istituzioni"
20 luglio 2011 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Il piano del sindaco Luigi de Magistris per tirare fuori Napoli definitivamente dall’emergenza rifiuti e renderla autonoma sotto il profilo dello smaltimento fa segnare un altro step. Il primo cittadino intende utilizzare i detenuti e gli spazi delle carceri - di Poggioreale e Secondigliano - in questa strenua battaglia. L’ex pm così dal penitenziario di Poggioreale ha presentato prospettive di reinserimento e un protocollo per la differenziata nelle prigioni al riguardo. «Un protocollo tra Comune, Direzione delle due carceri e Polizia penitenziaria per fare la raccolta differenziata, questo intendo fare - spiega de Magistris - A Secondigliano, dove c’è lo spazio stiamo pensando anche a un piccolo impianto di compostaggio». Si ricorderà che a Secondigliano un gruppo di detenuti già lavora per Palazzo San Giacomo, infatti c’è uno spazio dove coltivano fiori che vengono piantati in città nei vari parchi. Un protocollo siglato dall’ex sindaco Rosa Russo Iervolino. «Da settembre - racconta il sindaco - lavoreremo anche per un protocollo d’intesa più ampio per utilizzare i detenuti che possono usufrurire di premialità e di affidamento ai servizi sociali in attività utili nell’ambito di operazioni in parchi e giardini». La sensibilità sulla materia che può avere un ex magistrato è certamente più sostanziale e concreta di chiunque altro. Il carcere di Poggioreale accoglie, al momento, 2715 detenuti, ma la sua capienza ottimale sarebbe di 1400 unità. Il limite definito «tollerabile» è di 1743 detenuti, quindi il sovraffollamento è di circa mille persone in più. «La situazione purtroppo si è aggravata ancora di più» commenta amaro il sindaco. Un de Magistris preoccupato perché la città è sporca ma sempre battagliero che rinnova un appello a tutte le componenti della società. «Nessuno ci viene incontro, nessuno apprezza il lavoro enorme che sta facendo l’amministrazione comunale, avremmo voluto maggiore solidarietà dalle Istituzioni e da chi avrebbe dovuto rimboccarsi le maniche come stiamo facendo noi». Il primo cittadino si aspettava mani tese e invece sta trovando - nonostante abbia messo in campo 4 siti di stoccaggio provvisorio e una serie di misure per la differenziata - praticamente solo porte chiuse. Dunque de Magistris a caccia di soluzioni per risolvere la crisi rifiuti. E al di là delle carceri il sindaco e il suo vice Tommaso Sodano continuano a tessere la tela per rendere il ciclo napoletano degno della terza città d’Italia. Così continuano le trattative con la Provincia su di un doppio fronte: l’affidamento dell’impianto di compostaggio di Caivano, qui in collaborazione con gli industriali, e per avere uno Stir dedicato solo a Napoli, si punta a quello di Tufino. Quindi due impianti di trattamento meccanico a feddo dei rifiuti che consentano di recuperare più differenziata rispetto ai metodi più in voga e ritenuti alternativi al termovalorizzatore. Impianto contro il quale de Magistris si batterà con tutte le sue forze. La cifra del piano però sta nella differenziata. Il cavallo di battaglia che vogliono cavalcare i napoletani con forza visto che in alcuni quartieri della città addirittura già c’è gente che si è auto-organizzata a prescindere da quando arriverà il porta a porta. Entro il primo settembre il Comune punta a raggiungere - proprio col porta a porta - 500mila cittadini mettendo in campo isole ecologiche in tutti i territori come punti di raccolta per testare la mobilitazione e la sensibilità dei napoletani sulla materia. Anche una parte dei Quartieri Spagnoli sarà coinvolta nell’estensione della raccolta porta a porta, L’area dei Quartieri Spagnoli sarà quella di San Ferdinando, per 7390 abitanti coinvolti. Le altre zone nelle quali partirà il porta a porta a settembre sono: Agnano, Posillipo, Vomero, Barra, Ponticelli, Scampia e Lieti, un’area dei Colli Aminei.

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