L’allarme I cittadini esasperati: «Qui è il terzo mondo»

Vele, pericolo continuo: deposito di amianto a cielo aperto

Negli appartamenti ormai vuoti vengono accatastate tegole e ringhiere di proditti tossici
20 luglio 2011 - Valerio Esca
Fonte: Il Mattino

Gli appartamenti disabitati di Scampia utilizzati come depositi di amianto. La maggior parte dei casermoni contenevano fino a pochi anni fa migliaia di famiglie: una ricostruzione dei bassi del centro, trasferita ai piani rialzati. Labirinti pieni di scale, che sembrano delle dune disegnate nelle colate di cemento, fiore all'occhiello del degrado extraurbano. Le ringhiere che hanno sostenuto per anni queste gradinate sono fatte di amianto puro. L'unica salvezza per tanti anni è stata l'antiruggine, che ha attutito il contatto tra la sostanza tossica e i cittadini che affollavano i corridoi esterni. Oggi i residenti sono poco più di un centinaio, alcuni si sono spostati in altre strutture; palazzine popolari che svettano a pochi metri di distanza, altri, meno fortunati, fanno ancora i conti con quella vergogna. «Ogni giorno - ci racconta Anna, un'inquilina della vela rossa, madre di quattro bambini - alcuni operai di una ditta vengono a smontare ringhiere e passamano perché sono di amianto, ma invece di portarli via li lasciano nelle case abbandonate, all'interno dello stabile. E ai nostri figli chi ci pensa?». Da una finestra, che assomiglia più ad un buco nel muro, si scorge un materasso bruciato insieme ad altri oggetti diventati cenere. E da una casa, al secondo piano, si vedono i sacchi ammassati contenenti le tegole smantellate all'aria aperta. I bambini, quasi costretti, in mancanza di alternative, ci giocano e ci girano intorno. Ciro Esposito, consigliere dell'ottava municipalità si fa portavoce della denuncia: «È una vergogna. La gente che vive qui, non solo deve sopportare di abitare in spazi da condividere con insetti e topi, ma adesso anche le tegole di amianto che mettono a grave rischio l'incolumità dei cittadini. Chiediamo sia disposta immediatamente la rimozione delle tavole, per evitare gravi danni alla salute dei bambini e delle loro famiglie che vivono qui». Ha anche annunciato, che proprio nella tarda mattinata di ieri, ha chiesto un'interrogazione consiliare sull'argomento, «che sarà affrontata al più presto» fanno sapere dal parlamentino. Ma i cittadini insorgono e non ci stanno: «Ho due figlie piccole - dice animatamente un altro residente -, che rischiano il contatto con l'amianto tutti i giorni. Oltre il pericolo di possibili malattie - il quadro igienico sanitario è da terzo mondo - adesso abbiamo anche il rischio che ci vengano tumori e carcinomi».

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